Teoria del complotto sulle scie chimiche

Da Ufopedia.

(Differenze fra le revisioni)
(PROVA n. 6 - Attivissimo conferma le scie chimiche)
(PROVA n. 7 - Irrorazioni chimiche per scopi militari già attive nel 1995)
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Come facciamo quindi a sapere che tutte queste irrorazioni di sostanze chimiche sono perfettamente innocue e non nocive? Ce lo garantisce forse Attivissimo? In realtà nessuno è in grado di dimostrarlo, mentre dalle centinaia di esami di laboratorio svolte da cittadini e ricercatori un pò dappertutto nel mondo risulta piuttosto il contrario.
Come facciamo quindi a sapere che tutte queste irrorazioni di sostanze chimiche sono perfettamente innocue e non nocive? Ce lo garantisce forse Attivissimo? In realtà nessuno è in grado di dimostrarlo, mentre dalle centinaia di esami di laboratorio svolte da cittadini e ricercatori un pò dappertutto nel mondo risulta piuttosto il contrario.
===PROVA n. 7 - Irrorazioni chimiche per scopi militari già attive nel 1995===
===PROVA n. 7 - Irrorazioni chimiche per scopi militari già attive nel 1995===
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Come abbiamo spiegato in un recente articolo, sembra che la necessità di sviluppare le attività di manipolazione dell'atmosfera, estendendola fino agli aerei civili (progetto Cloverleaf), sia nata da una esigenza di tipo militare, collegata al progetto di sorveglianza globale 3-D chiamato VTRPE (Variable Terrain Radio Parabolic Equation). Questo sistema necessita di condizioni atmosferiche asciutte per funzionare al meglio, mentre diventa del tutto inaffidabile in presenza di una forte umidità. (Da qui la necessità di "asciugare" l'atmosfera nelle zone desiderate, disseminando nel contempo particolati metallici che aumentino la conduttività dell'aria).
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Che sia questo o meno il vero motivo, è certo curioso che le attività di manipolazione chimica dell'atmosfera risultino già attive in un documento del Pentagono che risale al 1995. Si trattava di una ricerca commissionata dal Pentagono, in cui si chiedeva di studiare i possibili sviluppi futuri delle tecnologie di manipolazione atmosferica in campo militare.
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Già il titolo del documento, "The weather as a force multiplier - Owning the weather by 2025" (Il tempo come moltiplicatore della forza - Essere padroni del tempo entro il 2025"), è tutto un programma. Giustamente però, come dicono i debunkers, si tratta solo di un documento "esplorativo", che non dimostra necessariamente che i tutti i progetti tecnologici che contiene siano stati poi adottati dal Pentagono stesso.
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Pare però che gli autori del documento abbiano commesso una piccola distrazione, nel compilare una tabella riassuntiva, intitolata "A system development road map to weather modification in 2025", ovvero "una mappa programmatica per lo sviluppo dei sistemi per la modificazione del tempo nel 2025". (La tabella si trova a pag. 34 dell'originale).
==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==

Versione delle 10:31, 28 lug 2014

Prima di tutto è necessario chiarire bene cosa si intende per “scie di condensa” (contrails) e cosa si intende per “scie chimiche” (chemtrails).

Per scie di condensa si intende la classica striscia bianca che compare in cielo dopo il passaggio di un aereo ad alta quota. Le scie di condensa non contengono alcun composto chimico che non sia il risultato diretto della combustione del carburante nelle turbine.

Per scie chimiche si intende invece una qualunque scia, rilasciata da un aereo in volo, che contenga anche composti chimici che non sono direttamente implicati nel processo di alimentazione delle turbine. In altre parole, sono composti chimici aggiuntivi, che non hanno nulla a che vedere con la propulsione e il sostentamento dell’aereo in volo.

Come si formano le scie di condensa - Il fenomeno delle contrails è dovuto al rapido congelamento del vapore acqueo che si condensa intorno alle particelle solide rilasciate dagli scarichi dei jet. Il vapore acqueo proviene in parte dalla combustione del carburante, in parte è già presente nell'atmosfera. Il fenomeno di condensazione non si verifica sempre, ma solo in presenza di determinate condizioni atmosferiche, come una umidità pari o superiore al 70%, una temperatura inferiore a 40 gradi sotto zero, e una quota superiore agli 8000 metri. Questi non sono parametri assoluti, ma sono quelli ritenuti validi per la grande maggioranza delle scie di condensa.

Trattandosi sostanzialmente di una “striscia di vapore ghiacciato” sospesa nel cielo, la scia di condensa si scioglie rapidamente sotto i raggi solari, e scompare normalmente dopo qualche minuto. Solo in presenza di condizioni molto particolari una scia di condensa può perdurare nel cielo anche per svariate ore.

E' molto importante conoscere bene queste condizioni particolari, che esamineremo più avanti, perchè stanno al cuore del dibattito sulle scie chimiche.

Indice

PROVA n.1 - Le contrails ufficialmente promosse a "nuvole permanenti"

Come diceva Edgar Allan Poe, il modo migliore per nascondere una cosa è di metterla sotto gli occhi di tutti.

La prima prova dell’esistenza delle scie chimiche infatti proviene dalle stesse fonti istituzionali che cercano di nasconderne l’esistenza. Come abbiamo detto altre volte, la presenza delle scie chimiche nel mondo ormai è talmente evidente che è diventato impossibile fingere di non vederle. Qualcuno quindi deve aver pensato che fosse meglio riconoscerne l’esistenza, cambiando magari nel frattempo il nome di questo fenomeno.

Se si consulta l'attuale “tabella delle nuvole” della NASA, si scopre che accanto ai classici cirri, cirrostrati e cirrocumuli delle alte quote compare anche un nuovo tipo di “nuvola”, chiamato “contrail”:

Mentre se torniamo solo al 2007 le contrails non apparivano quasi mai nella "nuvologia ufficiale", e restavano confinate fra le "nuvole anomale" (notiamo però che la fotografia riporta delle VERE contrails, corte e NON PERMANENTI). Se poi torniamo al 1969, quando già l'aviazione civile era molto diffusa, e i "Jumbo" 747 iniziavano a coprire le più importanti rotte mondiali, le "contrails" restavano delle emerite sconosciute (v.Atlante De Agostini).

Purtroppo invece oggi stanno iniziando ad insegnare ai bambini che tutte le scie osservate in cielo sono normali scie di condensa. Stanno cioè cercando di condizionare le future generazioni ad accettarne la presenza come un dato di fatto, senza più porsi nessuna domanda sulla vera origine di questo fenomeno.

Sul sito dell’Associazione degli insegnanti di scienza americani le contrails non solo vengono elencate fra i normali tipi di nuvole ufficiali, ma viene specificato che ne esistono di tre tipi diversi:

Contrails di breve durata: quando nell’aria c’è un pò di umidità, dietro all’aereo si forma una contrail che crea una brillante linea bianca che dura poco tempo.

Contrail persistenti che non si espandono: se l’aria è molto umida, si formerà dietro all’aereo una scia di condensa che durerà per molto tempo. Questo tipo di scia perdurerà in cielo per molto tempo, dopo che l’aereo è scomparso dalla vista. Può durare da qualche minuto fino ad oltre un giorno, mantenendo la sua forma di linea sottile.

Contrail persistenti che si espandono: queste contrail si formano quando una contrail persistente si allarga. Con il passare del tempo diventano sempre più larghe e lanuginose.

Naturalmente, Attivissimo ed il CICAP hanno sposato in pieno questa nuova "verità", fingendo che si tratti della cosa più naturale del mondo.

Noi invece, che siamo leggermente più scettici, vorremmo sapere come mai queste "contrails persistenti" appaiono oggi ormai dappertutto, mentre fino a una decina di anni fa il fenomeno era praticamente sconosciuto. (Il "caso chemtrails" è nato pubblicamente, intorno all'anno 2000, proprio perchè la gente ha iniziato a notare nel cielo delle lunghe scie persistenti che non aveva mai visto prima).

Lo stesso Attivissimo, nel rispondere alla domanda "Perchè oggi si vedono molte più scie di prima?", riconosce che

"indubbiamente le scie di condensa erano molto meno frequenti in passato rispetto ai giorni nostri." Secondo Attivissimo "le ragioni sono principalmente due: si volava di meno e i motori degli aerei producevano meno scie."

Come vedremo, si tratta di due spiegazioni fasulle, che poggiano su un sottile inganno di tipo psicologico.

PRIMA SPIEGAZIONE: Il traffico oggi è fortemente aumentato.

A sostegno della sua tesi, Attivissimo dichiara che "il traffico aereo in Italia dal 1986 al 2006 è triplicato", anche se non mostra nessun documento ufficiale che confermi questi dati. In ogni caso è scorretto prendere i dati "a partire dal 1986", perchè il fenomeno delle "contrails persistenti" ha cominciato ad essere notato soltanto negli ultimi anni del secolo scorso. Bisogna quindi prendere i dati del 2000, quando il fenomeno era ancora quasi inesistente, e confrontarli con quelli degli ultimi 10 anni, quando invece è esploso dappertutto. (Altrimenti, perchè non prendere i dati "dal 1925 al 2006", già che ci siamo, per dimostrare che "il traffico aereo è aumentato"?)

Se guardiamo i dati degli ultimi 10 anni scopriamo che il traffico aereo complessivo mondiale (e non solo "italiano") non è affatto aumentato, ma è anzi leggermente diminuito.

Consultando le tabelle dell'Airports Council International, si può confrontare il movimento complessivo annuale (decolli+atterraggi) dei più importanti aeroporti del mondo. Ad esempio l’aeroporto di Parigi è sceso da 517.000 movimenti nel 2000 a 499.000 movimenti nel 2010. Los Angeles da 783.000 a 666.000. New York (LGA) da 384.000 a 362.000. New York (EWR) da 450.000 a 403.000. Londra da 466.000 a 454.000. Miami da 517.000 a 376.000. San Francisco da 429.000 a 387.000. Toronto da 426.000 a 418.000. Ci sono anche casi in cui il traffico locale è aumentato (Atlanta da 915.000 a 950.000), ma il trend complessivo rimane comunque al ribasso.

In un articolo del New York Times del 2008 leggiamo: "Le aerolinee stanno riducendo i programmi di volo interni fino al 20%, a causa del crescente costo del petrolio e della crisi economica. Riduzioni ulteriori sono previste per l'anno prossimo." L'articolo dice anche, ad esempio, che "a St. Louis il traffico aereo è crollato del 53.9% dal 2000 ad oggi". "A Pittsburgh il traffico passeggeri nell'ultima decade è dimezzato." "A Cincinnati il traffico passeggeri è diminuito del 36% dal 2005 ad oggi." Soltanto a Las Vegas il traffico è aumentato del 50% fra il 2000 e il 2007, ma nell'arco 2000-2010 è comunque sceso da 521.000 movimenti annuali a 505.000 (v. tabella precedente).

Volano quindi oggi complessivamente meno aerei di quanti ne volassero 10 anni fa.

In ogni caso, come dicevamo, questa spiegazione è solo un inganno di tipo psicologico: la quantità di traffico aereo infatti non ha nulla a che vedere con il fenomeno di formazione delle “contrails persistenti”, poichè ciascun aereo rilascia la sua scia individuale, indipendentemente dal numero di aerei che stanno volando in quel momento nella zona, o che voleranno nelle prossime ore. Nessun aereo infatti “ricalca” una scia fatta in precedenza da un altro aereo, e quindi ciascuna scia va esaminata individualmente. (Avete visto come sono bravi i debunkers, quando si tratta di farvi confondere la quantità con la qualità?)

SECONDA SPIEGAZIONE - I motori di oggi producono più scie di una volta.

La seconda spiegazione di Attivissimo per il fenomeno delle contrails persistenti è che "oggi sono molto più diffusi rispetto anche a solo pochi anni fa i motori turbofan a doppio flusso, che provocano più facilmente la formazione di contrail rispetto ai sorpassati turbofan a flusso singolo." Che sia vero o meno, non ha nessuna importanza. Siamo infatti nuovamente di fronte ad una trappola di tipo psicologico, poichè la formazione di una contrail non ha nulla a che vedere con la sua persistenza nel tempo. Se ti racconto una barzelletta ridi una volta, se te ne racconto 50 ridi 50 volte. Ma non è che ridi per mezz'ora di seguito, ogni volta che ti racconto una barzelletta, sono perchè queste sono "tante".

Ma aspettate, perchè la vera barzelletta arriva adesso. Guardate cosa scrive Attivissimo in proposito:

"Ma in questa seconda citazione si sta esaminando nello specifico la persistenza delle scie di condensazione, non la loro semplice formazione. I sostenitori della teoria delle "scie chimiche" mescolano erroneamente queste due citazioni, riferite a concetti diversi, e ne creano una ibrida che non corrisponde alla realtà tecnica descritta dalla letteratura di settore. Bisogna dunque distinguere fra formazione e persistenza delle scie di condensazione."

Avete capito? Sono "i sostenitori delle scie chimiche" che "mescolano erroneamente queste due citazioni", non è lui a farlo! Lui è puro, lui è santo, e gli tocca pure fare la predica a quei pasticcioni che sostengono le scie chimiche! (Non c'è modo migliore per nascondere la propria colpa che addossarla con grande sdegno a qualcun altro).

Come andiamo dicendo ormai da tempo, quello dei debunkers è soprattutto uno spettacolo di illusionismo, fatto di cortine fumogene e di inganni mentali, il cui vero scopo è di distogliere l'attenzione dal problema, non certo di risolverlo.

Quindi, nel ringraziare Attivissimo per aver riconosciuto che "le scie di condensa erano molto meno frequenti in passato rispetto ai giorni nostri", poniamo le seguenti DOMANDE:

1A- Sai spiegare perchè il fenomeno delle "contrails persistenti", oggi diffuso dappertutto, non veniva quasi mai osservato sul finire degli anni ’90, quando l’intensità del traffico aereo era simile, se non addirittura maggiore, di quella odierna?

1B– Puoi mostrare una tabella di classificazione delle nuvole precedente al 2000, presa da un qualunque libro scolastico, enciclopedia o atlante di meteorologia, in cui compaia anche la categoria di “contrail persistenti”? (Se si tratta di un fenomeno dovuto al semplice passaggio dei jet, questa categoria avrebbe già dovuto esistere, accanto a tutte le altre, da almeno 30 anni).

(Ma poi scusate, se fossero davvero i "nuovi turbofan" a creare tutti quei disastri in cielo - non dimentichiamo che secondo la NASA le "contrails permanenti" contribuiscono adirittura ad aumentare l'effetto serra - non basterebbe tornare ai motori di una volta per risolvere il problema?)

PROVA n.2 - Il fenomeno della persistenza/allargamento

Affrontiamo ora il fenomeno della persistenza/allargamento delle scie, che sta al cuore del dibattito.

Vediamo la spiegazione che ci fornisce il CICAP:

"La persistenza, invece, è un particolare fenomeno che si verifica solo quando l'umidità relativa in quota è sufficientemente alta (solitamente uguale o superiore al 60%-70%), tuttavia è semplicemente impossibile ridurre il fenomeno ad una triade stringente di parametri. Innanzitutto perché i tre parametri in questione vanno considerati in correlazione uno all'altro e non in modo indipendente, sicché le loro combinazioni sono infinite e non catalogabili in modo rigoroso e preciso. Inoltre la formazione e la persistenza delle scie dipendono anche da molti altri fattori difficilmente misurabili e/o prevedibili come efficienza del motore, tipo di combustibile, venti, correnti ecc, ecc.: quindi i modelli previsionali, anche i più recenti, non potendo semplicemente tenere conto di tutto ciò per essere gestibili, sono e sempre saranno imprecisi."

In altre parole, IL CICAP NON OFFRE NESSUNA SPIEGAZIONE. Crea soltanto una grande cortina fumogena, nella quale "è impossibile ridurre il fenomeno a parametri stringenti", con "combinazioni infinite e non catalogabili", e con "molti altri fattori difficilmente misurabili" che permettono solo di ottenere "modelli imprecisi".

Così sono capace anch'io a spiegare le cose. Manca solo il punteggio dell'Atalanta in campionato, fra le variabili in gioco, e puoi spiegare persino le apparizioni di Fatima.

Vediamo se per caso Attivissimo aggiunge qualcosa di più concreto, nel rispondere alla domanda "Non è strano che certe scie di condensazione siano lunghe anche centinaia di chilometri? Non è più logico che siano sostanze sparse dall'aereo?"

ANCHE ATTIVISSIMO NON OFFRE NESSUNA SPIEGAZIONE. Con la classica astuzia da prestigiatore, Attivissimo si è addirittura "preparato" la domanda in modo da poter evitare di affrontare il problema:

"No, anzi, è logico proprio l'opposto: nessun aereo potrebbe contenere così tanto materiale, di qualsiasi tipo esso fosse, da poterlo spargere ininterrottamente per tratte così lunghe".

In altre parole, Attivissimo ci dice che siccome gli aerei non avrebbero uno spazio sufficiente per trasportare "così tanto materiale", le scie persistenti non possono essere scie chimiche.

Ecco il classico uso della regola "se non riesci a nascondere un problema, capovolgilo a tuo favore" di cui parlavamo all'inizio. Siccome la lunghezza delle "contrails" ormai è diventata imbarazzante, Attivissimo cerca di usarla a suo favore, e ci dice che le scie sono TROPPO lunghe per contenere dei composti chimici che sull'aereo non ci starebbero nemmeno.

E per le scie lunghe "così così" cosa facciamo, Attivissimo? A che punto una scia diventa "troppo lunga" da dover contenere "così tanto materiale" che "nessun aereo potebbe contenerlo"?

Naturalmente Attivissimo non si spreca nemmeno per spiegare il fenomeno dell'allargamento delle scie persistenti: visto che sull'aereo non c'è spazio a sufficienza per i composti che servono a fare una scia "molto lunga", figuriamoci se c'è posto per quelli che devono farla pure allargare di svariati chilometri.

Ma poi, dove sarebbero i calcoli scientifici degli "specialisti", che Attivissimo dice di consultare regolarmente, a sostegno della sua tesi?

In realtà, a quelli del CICAP piace molto PARLARE di scienza, ma evitano accuratamente di utilizzarla. Noi invece gli presentiamo un vero calcolo scientifico, fatto da un fisico di professione (Corrado Penna), che dimostra come persino nei casi più estremi, in cui una scia PUO' effettivamente persistere ed allargarsi il cielo, non può comunque allargarsi fino alle dimensioni mostrate dalla stragrande maggioranza delle foto satellitari che provengono ormai da ogni parte del mondo.

A chi nega l'esistenza delle scie chimiche poniamo quindi queste DOMANDE:

2A - Sai spiegare in termini scientifici il fenomeno che porterebbe centinaia di scie di condensa a formarsi e persistere nell'atmosfera per diverse ore, o addirittura per giorni interi, allargandosi spesso fino a coprire aree di svariate centinaia di chilometri quadrati?

Attenzione: non stiamo chiedendo di descrivere le "condizioni estreme" in cui il fenomeno fisico PUO' accadere. Quelle le conosciamo già. Vorremmo conoscere le condizioni meteorologiche (set di parametri potenziali) che debbono verificarsi contemporaneamente (o comunque nell'arco di poche ore) su zone molto ampie di territorio per ciascuna delle "contrails persistenti", lunghe spesso centinaia di chilometri, che vengono rilevate sistematicamente dalle immagini satellitari da ogni parte del mondo. (Cliccare l'immagine per vederne alcuni esempi).

2B - Sei in grado di confutare il calcolo scientifico di Corrado Penna, che dimostra (con un margine errore di +- 5%) come la dimensione raggiunta dalla grande maggioranza delle scie visibili nelle foto satellitari non possa essere dovuta al semplice fenomeno di condensa noto come "contrail"?

Mentre aspettiamo la risposta a queste domande, facciamo notare un paio dei classici "infortuni" nei quali Attivissimo inciampa regolarmente, quando cerca di sostenere a tutti costi una tesi insostenibile.

1 caso: contraddizione plateale

Nel tentativo di spiegare i casi di persistenza, Attivissimo riporta questa citazione da un testo americano:

"le scie di condensazione possono formarsi anche se l'ambiente ha umidità relative pari allo 0%, a patto che la temperatura sia sufficientemente bassa, perché l'acqua necessaria è contenuta, sotto forma di vapore, nello scarico dei motori a getto".

Quindi, quando gli fa comodo, l'acqua necessaria per formare la scia è contenuta nello scarico dei motori. Quando invece gli torna utile il contrario, dice che

"Il grosso dell'acqua presente nella scia viene appunto dall'atmosfera, cioè da fuori l'aereo, e quindi il contenuto totale di acqua di una scia di condensa corrisponde a molte volte il carico utile di qualsiasi aereo."

E' un pò come l'aereo del Pentagono: quando doveva spiegare la totale mancanza di rottami, diceva che si era disintegrato in mille frammenti invisibili. Quando invece doveva spiegare il foro di uscita al terzo anello, l'aereo diventava un ariete indistruttibile capace di abbattere un centinaio di colonne di cemento armato lungo il suo percorso.

Basta sapersi adattare. Come è noto la scienza, a casa del CICAP, è elastica come le mutande di Pantalone.

2° caso - clamoroso autogoal

Sempre per sostenere la "normalità" delle scie persistenti, Attivissimo cita un documento dell'Istituto Geofisico dell'Alaska del 1970, che dice:

"L'autore in persona ha visto casi nei quali una singola contrail sembrava crescere fino a formare una copertura occupante l'intero cielo."

Peccato che Attivissimo si sia dimenticato di tradurre la frase seguente, che dice:

"Se la contrail è stata la causa effettiva [del fenomeno], cosa tutt'altro che certa, avremmo una prova definitiva che le contrails sono in grado di influenzare il tempo locale, ecc. ecc."

Si tratta infatti di una ricerca per valutare la possibilità di sfruttare le scie degli aerei per la modifica del tempo, confrontandole con i risultati ottenuti fino a quel momento con la generazioni di nuvole da terra. L'autore del documento dubita fortemente che il semplice fenomeno della scie di condensa possa ottenere dei risultati utili, e conclude dicendo:

E' evidente che, in ogni caso e dovunque si producano contails persistenti, le aerolinee stiano conducendo delle operazioni di cloud-seeding nelle quali ogni aereo in transito deposita dei nuclei [di condensazione] in numero almeno pari agli esperimenti di disseminazione fatti da terra.

E così Attivissimo, pur di scovare una qualunque affermazione che facesse apparire "normale" il fenomeno della persistenza, è riuscito a citare un documento che dubita che questo sia attribuibile alla semplice emissione di scie di condensa, mentre suggerisce che sia probabilmente il risultato di disseminazioni artificiali già in corso in quel momento.

(In realtà il documento lo conoscevamo già, ma è più divertente fingere che ce lo abbia regalato lui).

PROVA n. 3 - Le risposte degli organi ufficiali confermano l'esistenza del problema

La seconda prova si trova nelle risposte date da diversi organi governativi nel mondo alle richieste di chiarimenti, da parte di parlamentari come di semplici cittadini, sul contenuto effettivo delle operazioni di aerosol (irrorazione) osservate sui cieli delle loro città.

Raramente infatti queste risposte negano drasticamente l'esistenza del fenomeno, ma ne attribuiscono la responsabilità ad entità di tipo militare, spesso straniere, che sfuggono al loro controllo.

CANADA - Il primo caso famoso è quello di Espanola, una cittadina canadese i cui abitanti avevano iniziato ad accusare strani disturbi polmonari dopo che erano state notate ripetute operazioni di aerosol sui cieli della città. 550 cittadini firmarono una petizione che chiedeva l'immediata sospensione delle operazioni di aerosol, ma il governo canadese rispose laconicamente "non siamo noi".

ITALIA - Nel 2003-2005 i deputati Ruzzante e Galante fecero diverse interrogazioni parlamentari, chiedendo chiarimenti sulle fenomeno delle scie permanenti osservate nei cieli italiani. Il Ministro della Difesa Martino rispose: “I velivoli dell'Aeronautica militare non sono coinvolti nella generazione o emissione di scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore acqueo”. Martino quindi non negò che qualcuno emettesse delle scie "differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione", disse semplicemente che la nostra Aeronautica non lo faceva.

Ancora più trasparente la risposta data di recente dal Presidente della Repubblica Napolitano ad una cittadina italiana, Luigina Marchesi, che gli aveva scritto una lunga lettera per denunciare le continue operazioni di aerosol sulla sua vallata. Una vallata, fra l'altro, che non è nemmeno attraversata da aerovie civili.Tramite il suo attachè dell'Areonautica, Napolitano fece rispondere che "pur comprendendo le motivazioni e il coinvolgiimento morale ed emotivo che hanno originato la Sua istanza, devo mio malgrado informarLa che risulta impossibile intervenire su materie regolate da specifiche disposizioni di legge, la cui applicazione spetta ai competenti ministeri e su cui la Presidenza della Repubblica non può in alcun modo intervenire". La risposta concludeva dicendo: "La informo che la sua istanza è stata nuovamente portata del competente Ministro della Difesa, per un sollecito esaustivo diretto riscontro".

Anche in questo caso, Napolitano non ha detto che le scie chimiche non esistono, ha detto che lui non può farci nulla, e che la competenza del problema ricade sotto il Ministero della Difesa.

A chi nega l'esistenza delle scie chimiche poniamo quindi queste DOMANDE:

Se le scie chimiche fossero solo un parto della fantasia, e tutto quello che vediamo in cielo fossero normali scie di condensa...

3A - ... perchè il Presidente della Repubblica avrebbe definito il problema sollevato dalla Marchesi come "materie regolate da specifiche disposizioni di legge"?

3B - ... perchè avrebbe risposto riconoscendo la propria impotenza in materia?

3C - ... perchè avrebbe rimandato la questione al Ministro della Difesa, per avere "un sollecito ed esaustivo riscontro" su un problema che non esiste nemmeno?

3D - ... perchè altri enti interpellati, come il governo canadese o il Ministro della Difesa Martino, avrebbero risposto che "non siamo noi" a causare un fenomeno che non esiste nemmeno?

PROVA n. 4 - Picchi anomali di composti tossici nelle riserve acquifere

Rosalind Peterson ha lavorato dal 1989 al 2005 come ispettrice per il Ministero dell'Agricoltura della California. Nel 2006 ha lasciato il pubblico impiego e ha fondato la ADC (Agricultural Defense Coalition), che si dedica a combattere l'inquinamento sistematico dell'atmosfera, dei terreni e delle riserve acquifere di tutta la nazione.

Nel 2002 gli abitanti della sua contea (Mendocino) avevano iniziato a notare delle lunghe scie persistenti, di natura lattiginosa, che venivano rilasciate da aerei bianchi o argentati senza livrea. Insieme ai suoi concittadini, la Peterson iniziò a tenere un dettagliato diario in cui annotava tutte le ossevazioni fatte dagli abitanti locali sulle operazioni di aerosol: date, orario dei passaggi, frequenza, direzione, quota stimata, il tutto accompagnato da centinaia di fotografie.

Non ci volle molto per capire che non si trattasse di semplici scie di condensa, anche perchè nel frattempo diverse specie di alberi tipiche di quella zona avevano iniziato a morire senza ragione apparente.

Nel 2007 la Peterson condusse una approfondita analisi di tutti i test di laboratorio effettuati dal Ministero della Sanità fra il 1984 e il 2006 sulle riserve d'acqua della regione. La Peterson ha così scoperto che dal 1994 in poi si verificavano periodicamente, nelle riserve d'acqua, dei picchi anomali di composti chimici quali Bario, Magnesio, Piombo, Manganese, Alluminio, Ferro, Sodio, oltre ai valori stessi di conduttività dell'acqua (che indicano la presenza di particolato metallico nell'acqua). Il fatto curioso è che questi picchi anomali si verificavano quasi contemporaneamente in tutte le riserve d'acqua della sua contea e di quelle circostanti. Poichè queste riserve d'acqua non erano collegate fra di loro, la Peterson concluse che i composti tossici dovessero arrivare necessariamente dal cielo.

Esaminando i dati raccolti dai suoi concittadini sulle operazioni di aerosol, risultò evidente che i picchi anomali dei composti tossici nell'acqua fossero direttamente legati ai passaggi degli aerei senza livrea che disseminavano nell'aria le lunghe scie lattiginose.

PROVA n. 5 - Non tutte le scie sono bianche

Esistono svariate immagini di aerei che rilasciano scie con diverse gradazioni di grigio, ed alcune persino nere. Nella loro FAQ sulle scie chimiche il CICAP e Attivissimo offrono la seguente spiegazione per questo fenomeno:

Escludendo i casi di guasto, è del tutto plausibile che una scia, pur bianca, appaia scura: dipende dal fatto che, a seconda della posizione del sole, una parte sarà in piena luce e l'altra in ombra, apparendo così più scura o più chiara a seconda della posizione dell'osservatore rispetto al sole.

Consigliamo ad Attivissimo e ai suoi colleghi del CICAP di frequentare qualche corso di fotografia, prima di tornare a pronunciarsi su questo argomento. Quello che cercano di suggerire, infatti, è che in certi casi le "scie scure" siano dovute al fenomeno del cosiddetto "controluce", che descriviamo nel grafico qui sotto.

Se la foto è scattata in controluce - sostiene il CICAP - con il sole che sta DI FRONTE a noi (immagine A), il lato della scia rivolto verso l'obiettivo potrebbe risultare più scuro, perchè non è colpito direttamente dalla luce solare.

Se invece passassimo dalla parte opposta (immagine B) avremmo il sole alle spalle, per cui la scia, che sarebbe illuminata direttamente dal sole, ci apparirebbe bianca.

Questo regola generale vale per tutti gli oggetti solidi: qualunque oggetto illuminato DIRETTAMENTE dal sole apparirà con la sua giusta luminosità e colore, mentre gli oggetti che NON SONO ILLUMINATI DIRETTAMENTE dal sole ci appariranno più scuri e di colore meno brillante del normale.

Le scie emesse dagli aerei però non sono oggetti solidi, ma TRASPARENTI. E quando un oggetto trasparente viene illuminato in controluce diventa ancora più luminoso del normale, specialmente se si staglia contro un fondo scuro, come negli esempi che seguono:

Nella prima foto il sole è in alto sulla nostra sinistra. La pancia dell'aereo è completamente in ombra, ma la scia resta bianchissima, poichè è ATTRAVERSATA dalla luce che viene dall'alto. Nella foto centrale il sole è quasi di fronte all'obiettivo, sulla sinistra. Il lato destro della fusoliera è completamente in ombra, ma la scia, dallo stesso lato, rimane bianca. Nella terza foto il sole sta proprio di fronte a noi, inquadrato dall'obiettivo. Eppure le scie, essendo trasparenti, ci appaiono bianche. (Questo, naturalmente, avviene indipendentemente da cosa contengano).

Quindi il controluce NON E' una spiegazione valida per i casi di scie grigie.

(Solo in casi molto particolari una scia in controluce può apparire scura, come ad esempio quando ricade parzialmente nell'ombra della scia accanto, o dell'aereo stesso. Vedi QUESTO esempio).

Rimangono poi da spiegare i casi in cui la scia appare grigia, o addirittura nera, pur essendo illuminata DIRETTAMENTE dal sole. Eccone alcuni esempi:

Immagini numerate delle scie chimiche

Nella foto 1 il sole sta alla nostra destra, e illumina direttamente sia la fiancata dell'aereo che la scia alle sue spalle. Nella foto 2 il sole sta alla nostra destra. Nella foto 3 il sole sta quasi alle nostre spalle, sulla destra. Nella foto 4 si trova alla nostra sinistra, leggermente in alto. Nella foto 5 (fonte privata) il sole sta alle nostre spalle. Nella foto 6 il sole si trova alla nostra destra (quindi, almeno il lato esterno della prima scia a destra dovrebbe apparire bianco, come la fusoliera dell'aereo). Nella foto 7 il sole sta alla nostra sinistra, leggermente in alto. Nella foto 8 il sole sta alle nostre spalle (notare come nella foto intera compaia anche un aereo con la scia bianca). Nella foto 9 il sole sta alla nostra sinistra. Nella foto 10 sta alle nostre spalle, in alto.

In nessuno di questi casi le condizioni di luce giustificano il colore grigio/nero delle scie.

Notiamo inoltre che nelle foto 2-3-4-5-8-9 e 10 la scia è nettamente più scura delle nuvole, mentre le normali scia di condensa dovrebbero avere più o meno la stessa luminosità delle nuvole, se non apparire addirittura più chiare (vedi alcuni esempi sotto).

A chi nega l'esistenza delle scie chimiche poniamo quindi questa DOMANDA:

5 - Sai spiegare quali condizioni particolari di luce debbono verificarsi affinchè le scie, che normalmente appaiono bianche, risultino invece nere o grigie, o comunque nettamente più scure delle nuvole, nonostante ricevano la stessa quantità di luce dalla stessa angolazione?

PROVA n. 6 - Attivissimo conferma le scie chimiche

Una delle prove migliori sull'esistenza delle scie chimiche ci viene dallo stesso Attivissimo. Guardate questa pagina, in cui viene presentato uno spezzone del TG1 che rivela apertamente l'uso di composti chimici sopra il cielo di Mosca, per allontanare la minaccia di pioggia durante una importante manifestazione.

Una volta messo di fronte al fatto innegabile, Attivissimo opta velocemente per la strategia del "capovolgimento del problema a proprio favore", che è divisa in tre fasi.

Prima fase - ammissione:

E' vero che un servizio del TG1, il 10 maggio 2007, ha parlato di come i russi usassero aerei speciali per impedire che piovesse in occasione degli eventi politicamente importanti. Tuttavia gli eventi descritto [sic] dal servizio si riferiscono alla modificazione locale, su scala molto ridotta e per brevissimi periodi, del tempo atmosferico, non del clima.

Avete capito, stupidini che non siete altro? Quello è un intervento locale, piccolo piccolo, che dura pochissimo, e siccome modifica solo il tempo atmosferico, ma non il clima, non vale come esempio per le scie chimiche.

Ma scusate, chi l'ha mai detto che le scie chimiche devono per forza modificare il clima? Una scia chimica è una scia rilasciata dagli aerei che contiene composti chimici aggiuntivi. Punto e a capo. Perchè Attivissimo si adopera come un dannato per negare il fenomeno in assoluto, e poi di colpo, messo di fronte al fatto compiuto, si mette a sottilizzare sugli usi effettivi che si possono fare o non fare irrorando il cielo?

Seconda fase - confutazione:

E non c'entrano nulla con le presunte "scie chimiche": tanto per cominciare, queste irrorazioni per la modificazione locale del tempo atmosferico non lasciano scie persistenti e non contengono le sostanze citate dai sostenitori della teoria delle "scie chimiche".

Come fa Attivissimo a sapere che "queste irrorazioni non lasciano scie persistenti"? Era per caso a Mosca ad osservare le operazioni? Ma soprattutto, come fa a sapere cosa contengono e cosa non contengono queste irrorazioni? Ha riempito lui i serbatoi degli aerei? Glielo hanno garantito i russi?

Parole, parole, parole, soltanto parole...

Terza fase - capovolgimento

La modificazione del tempo atmosferico (non climatica) è un procedimento noto da oltre 60 anni e per nulla segreto, anche se forse il giornalista del TG1 non ne era a conoscenza.

Una volta che l'argine ha ceduto, Attivissimo cerca almeno di approfittarne per dipingersi come un grande esperto in materia, dando nel frattempo dell'ignorante al giornalista del TG. Per rinforzare il concetto, Attivissimo cita poi una sfilza di documenti tecnici che parlano apertamente di cloud-seeding (inseminazione delle nuvole), come se questa pratica non rientrasse nella categoria delle chemtrails:

La modificazione del tempo locale si ottiene utilizzando sali e sostanze criogeniche (per esempio, ioduro d'argento e azoto liquido). [...] Il processo è estremamente costoso [...], non sempre è efficace e non impiega sostanze tossiche.

Se lo dice Attivissimo, che "non impiega sostanze tossiche", possiamo fidarci. Anzi, quasi quasi preparo un beverone di azoto e ioduro d'argento e lo faccio trangugiare subito ai miei figli.

In realtà, le attività di modificazione del tempo si dividono in due categorie ben precise, che Attivissimo evita accuratamente di distinguere: ci sono operazioni di cloud-seeding intese a FAR PIOVERE, e quelle intese ad EVITARE LA PIOGGIA.

Nel primo caso si usa normalmente lo ioduro d'argento, ma a Mosca è successo esattamente l'opposto, cioè la piogga è stata evitata. E per ottenere questo risultato normalmente si usano sali di bario, oppure gel al silicio. Come mai Attivissimo ha fatto questa grave confusione, dimenticandosi di elencare almeno la metà dei composti chimici normalmente utilizzati?

DOMANDA 6- Sapresti spiegare perchè le operazioni di modificazione del tempo, nelle quali il cielo viene può venire irrorato, a seconda dei casi, con ioduri d'argento, sali di bario, gel al silicio, o altri composti chimici - dichiarati o sconosciuti - non dovrebbe rientrare nel fenomeno che viene genericamente definito come "scie chimiche"?

Non dimentichiamo inoltre che non c'è solo la Russia, ovviamente. Nel 2001 nei soli Stati Uniti erano in corso almeno 66 diversi programmi di modificazione del tempo. (Alla faccia dei "piccoli interventi locali"). E questo non comprende tutte le attività di modificazione del tempo svolte regolarmente da compagnie private in tutta America, che non sono soggette a nessuna restrizione o controlli particolari.

Poi c'è la Cina, che sembra essere all'avanguardia nelle tecniche di modificazioni del tempo. Nel 2008 il Guardian segnalava che in Cina esiste un vero e proprio "ministero" addetto alla modificazione del tempo, che impiega oltre 53.000 dipendenti.

E se le fanno regolarmente Russia, Stati Uniti e Cina, non si comprende perchè in Europa le cose dovrebbero andare diversamente.

Come facciamo quindi a sapere che tutte queste irrorazioni di sostanze chimiche sono perfettamente innocue e non nocive? Ce lo garantisce forse Attivissimo? In realtà nessuno è in grado di dimostrarlo, mentre dalle centinaia di esami di laboratorio svolte da cittadini e ricercatori un pò dappertutto nel mondo risulta piuttosto il contrario.

PROVA n. 7 - Irrorazioni chimiche per scopi militari già attive nel 1995

Come abbiamo spiegato in un recente articolo, sembra che la necessità di sviluppare le attività di manipolazione dell'atmosfera, estendendola fino agli aerei civili (progetto Cloverleaf), sia nata da una esigenza di tipo militare, collegata al progetto di sorveglianza globale 3-D chiamato VTRPE (Variable Terrain Radio Parabolic Equation). Questo sistema necessita di condizioni atmosferiche asciutte per funzionare al meglio, mentre diventa del tutto inaffidabile in presenza di una forte umidità. (Da qui la necessità di "asciugare" l'atmosfera nelle zone desiderate, disseminando nel contempo particolati metallici che aumentino la conduttività dell'aria).

Che sia questo o meno il vero motivo, è certo curioso che le attività di manipolazione chimica dell'atmosfera risultino già attive in un documento del Pentagono che risale al 1995. Si trattava di una ricerca commissionata dal Pentagono, in cui si chiedeva di studiare i possibili sviluppi futuri delle tecnologie di manipolazione atmosferica in campo militare.

Già il titolo del documento, "The weather as a force multiplier - Owning the weather by 2025" (Il tempo come moltiplicatore della forza - Essere padroni del tempo entro il 2025"), è tutto un programma. Giustamente però, come dicono i debunkers, si tratta solo di un documento "esplorativo", che non dimostra necessariamente che i tutti i progetti tecnologici che contiene siano stati poi adottati dal Pentagono stesso.

Pare però che gli autori del documento abbiano commesso una piccola distrazione, nel compilare una tabella riassuntiva, intitolata "A system development road map to weather modification in 2025", ovvero "una mappa programmatica per lo sviluppo dei sistemi per la modificazione del tempo nel 2025". (La tabella si trova a pag. 34 dell'originale).

Collegamenti esterni

http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=164

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