Tempio di Luxor
Da Ufopedia.
Il Tempio di Luxor è un grande complesso templare egiziano situato sulla riva orientale del Nilo nella città di Luxor (antica Tebe).
Noto nella lingua egizia come ipet resyt, o "harem meridionale", il tempio era dedicato alla triade tebana di Amon, Mut e Khonsu; durante il Nuovo Regno fu il centro della festa annuale di Opet, nella quale una statua di Amon era trasferita lungo il Nilo dal vicino Tempio di Karnak (ipet-isut) per un rito di fertilità. Il tempio fu scoperto Giovanni Battista Belzoni.
Storia
La costruzione del tempio cominciò durante il regno di Amenhotep III nel XIV secolo a.C. Haremhab e Tutankhamun aggiunsero colonne e statue, ma l’espansione maggiore si ebbe con Ramses II circa 100 anni dopo l’inizio dei lavori. Luxor è l'unico tra i maggiori complessi templari egiziani ad avere i marchi di due soli sovrani sulle strutture architettoniche.
Interventi di restauro furono intrapresi da Alessandro Magno e dall'imperatore Tiberio. Durante il periodo della dominazione araba il complesso fu abbandonato, fino a quando nel XIII secolo vi venne edificata la Moschea di Abu el Haggag, sovrastante il cortile delle colonne.
Descrizione
L'accesso al tempio avveniva da nord, mediante un viale fiancheggiato da sfingi criocefale, mentre quelle che si incontrano oggi, a testa umana, sono una tarda aggiunta voluta da Nectanebo I. Alla fine del viale, si erge il grande portale, alto 24 metri, costruito da Ramses II.
Il pilone era decorato con scene dei trionfi militari del sovrano contro gli Ittiti (in particolare della Battaglia di Qadesh).
L'entrata principale al complesso templare era originariamente fiancheggiata da sei statue colossali di Ramses, quattro sedute (ne rimangono due) e due in piedi. Dei due obelischi di granito antistanti il portale, uno è ancora in sito, mentre l'altro si trova a Parigi in Place de la Concorde. Attraverso il portale si accede al cortile colonnato che fu costruito obliquamente rispetto all'area retrostante, presumibilmente per rispettare la preesistente cappella tripartita delle barche della triade tebana, opera di Tutmosi III.
Dopo il cortile, attraverso il pilone di Amenhotep III, si accede ad un corridoio lungo 100 metri e fiancheggiato da 14 colonne con capitello a forma di papiro. Sulle pareti vi è il ciclo di rilievi, che descrivono le fasi della processione della barca sacra di Amon, durante la grande festa annuale. Le decorazioni furono eseguite per ordine di Tutankhamon, ma il suo nome fu sostituito con quello di Haremhab.
La galleria immette nel grande cortile-peristilio, risalente alla costruzione originaria di Amenhotep. Le colonne del lato orientale conservano ancora tracce dei colori originali. Il lato meridionale del cortile è occupato da una sala ipostila, che dà adito al santuario del tempio.
L'area del sancta sanctorum è costituita da un’anticamera, ornata da stucchi di epoca romana, dalla cappella della barca sacra e da una stanza laterale contenente il ciclo allegorico della nascita di Amenhotep III e della sua origine divina. Probabilmente in età tolemaica nella cappella della barca sacra fu costruito un naos con scene di Alessandro Magno al cospetto della triade.
Nel 1989 sotto il pavimento dell’area interna del santuario furono rinvenute 26 statue del Nuovo Regno, ora visibili nel vicino Museo di Luxor.