Ur-Nammu
Da Ufopedia.
Il suo regno durò diciotto anni (secondo la cronologia media dal 2112 a.C. al 2095 a.C.). Fu il fondatore della Terza dinastia di Ur.
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Presa del potere ed estensione del regno
Ur-Nammu inizialmente governò Ur come ensi (ossia governatore) nominato dal re di Uruk, Utukhegal, che aveva sconfitto i Gutei. Dopo la morte di Utukhegal, si proclamò re di Ur e sottomettendo Uruk e le altre città della Mesopotamia meridionale fece di Ur la capitale di un vasto regno. L'unico episodio bellico esplicitamente attestato (nel prologo al codice tramandato a suo nome) riguarda la sua vittoria su Nammahani, l'ensi di Lagash e Umma che aveva collaborato con i Gutei. Poiché però iscrizioni con il suo nome sono state trovate fino a Tell Brak, in Siria settentrionale, dobbiamo supporre che abbia condotto campagne militari estendendo notevolmente lo stato verso nord.
Ur-Nammu si proclamò "re di Ur, re di Sumer e di Akkad", titolo che fu conservato dai suoi successori e sembra voler riconoscere la parità tra le due componenti etnico-linguistiche dello stato: il sud sumerico e il nord accadico.
Con Ur-Nammu inizia la costruzione dello stato centralizzato che sarà portata a termine dal figlio Shulgi. Egli non riunisce in sé le regalità delle varie città, ma nomina governatori di sua fiducia per governarle.
Attività pacifiche
il codice
Ur-Nammu è ricordato soprattutto per il suo codice di leggi, il più antico fino ad oggi conosciuto, che precede di tre secoli quello di Hammurabi. Il codice, oltre a prevedere le pene per diversi reati, stabilisce le misure standard di capacità e di peso. Attualmente diversi studiosi, sulla base soprattutto di indizi grammaticali, propendono tuttavia ad attribuire il codice al figlio di Ur-Nammu, Shulgi.
La morte
La morte di Ur-Nammu è celebrata in un inno di lamentazione che, più delle gesta compiute dal sovrano in vita, si diffonde sull'accoglienza riservatagli dagli dei dopo la morte e sulle funzioni assegnategli negli Inferi.
Bibliografia
- Liverani, Mario, Antico Oriente, Laterza, 1984, pp. 267-269.
- Pettinato, Giovanni, Sumeri, Rusconi, 1994, pp. 283-289.