Sirio

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'''Sirio''' ([[Nomenclatura di Bayer|α CMa / α Canis Majoris / Alfa Canis Majoris]], conosciuta anche come '''Stella del Cane''' o '''Stella Canicola'''; in [[lingua latina|latino]] ''Sīrĭus'') è una [[stella bianca di sequenza principale|stella bianca]] della [[costellazione]] del  [[Cane Maggiore (costellazione)|Cane Maggiore]]; è la [[stella]] [[Lista delle stelle più brillanti del cielo|più brillante del cielo notturno]], con una [[magnitudine apparente]] pari a -1,46 e una [[magnitudine assoluta]] di +1,40.<ref name=simbada/> Vista dalla [[Terra]] possiede due volte la luminosità apparente di [[Canopo]] (α [[Carena (costellazione)|Carinae]]), la seconda stella più brillante del cielo;<ref name=simbadb>{{cita web | url = http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-id?Ident=name+canopus | titolo = Database entry for Canopus | editore = SIMBAD, Centre de Données astronomiques de Strasbourg | accesso = [[5 febbraio]] [[2008]] }}</ref> in una notte limpida, senza [[Luna]] e possibilmente senza i [[pianeta|pianeti]] più luminosi, è pure in grado di proiettare a terra una leggerissima ombra degli oggetti.<ref>{{cita web|titolo=Stelle nei dintorni|url=http://www.brera.inaf.it/utenti/stefano/calvino/majorana/Stelle%20varie/Stelle%20nei%20dintorni.htm|accesso=[[30 settembre]] [[2008]]}}</ref> Sirio può essere osservata da tutte le regioni abitate della Terra e, nell'[[emisfero boreale]], è uno dei vertici dell'[[asterismo]] del [[Triangolo Invernale]].
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'''Sirio''' ([[Nomenclatura di Bayer|α CMa / α Canis Majoris / Alfa Canis Majoris]], conosciuta anche come '''Stella del Cane''' o '''Stella Canicola'''; in [[lingua latina|latino]] ''Sīrĭus'') è una [[stella bianca di sequenza principale|stella bianca]] della [[costellazione]] del  [[Cane Maggiore (costellazione)|Cane Maggiore]]; è la [[stella]] [[Lista delle stelle più brillanti del cielo|più brillante del cielo notturno]], con una [[magnitudine apparente]] pari a -1,46 e una [[magnitudine assoluta]] di +1,40 [1]. Vista dalla [[Terra]] possiede due volte la luminosità apparente di [[Canopo]] (α [[Carena (costellazione)|Carinae]]), la seconda stella più brillante del cielo;<ref name=simbadb>{{cita web | url = http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-id?Ident=name+canopus | titolo = Database entry for Canopus | editore = SIMBAD, Centre de Données astronomiques de Strasbourg | accesso = [[5 febbraio]] [[2008]] }}</ref> in una notte limpida, senza [[Luna]] e possibilmente senza i [[pianeta|pianeti]] più luminosi, è pure in grado di proiettare a terra una leggerissima ombra degli oggetti.<ref>{{cita web|titolo=Stelle nei dintorni|url=http://www.brera.inaf.it/utenti/stefano/calvino/majorana/Stelle%20varie/Stelle%20nei%20dintorni.htm|accesso=[[30 settembre]] [[2008]]}}</ref> Sirio può essere osservata da tutte le regioni abitate della Terra e, nell'[[emisfero boreale]], è uno dei vertici dell'[[asterismo]] del [[Triangolo Invernale]].
La sua brillantezza in cielo è dovuta sia alla sua [[luminosità (fisica)|luminosità]] intrinseca, sia alla sua vicinanza al [[Sole]]; Sirio si trova infatti ad una distanza di 8,6 [[anno luce|anni luce]], ed è perciò una delle [[Lista delle stelle più vicine alla Terra|stelle più vicine alla Terra]]. È una stella di [[sequenza principale]] di [[Classificazione stellare|tipo spettrale]] A1 Vm <ref>La classe spettrale '''A''' indica che il colore della stella è bianco, mentre '''1''' designa le stelle ad alta [[temperatura superficiale]]; la '''V''' ([[numero romano]] che sta per "5") indica invece che la stella si trova nella [[sequenza principale]], mentre la '''''m''''' indica che la stella ha un elevato contenuto di [[metallicità|metalli]].</ref> ed ha una [[Massa (fisica)|massa]] circa 2,4 volte [[Massa solare|quella]] del [[Sole]].<ref name="apj_630">{{cita pubblicazione | autore=J. Liebert | coautori=P. A. Young, D. Arnett, J. B. Holberg, K. A. Williams, | titolo=The Age and Progenitor Mass of Sirius B | rivista=The Astrophysical Journal | year=2005 | volume=630 | rilascio=1 | pages=L69–L72 | url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2005ApJ...630L..69L | doi=10.1086/462419 }}</ref> La sua luminosità assoluta è pari a 25 volte [[luminosità solare|quella]] del nostro Sole, ma è notevolmente meno luminosa di [[Rigel]] o della stessa Canopo, che appaiono meno luminose perché più lontane. <ref name="apj_630"/>  
La sua brillantezza in cielo è dovuta sia alla sua [[luminosità (fisica)|luminosità]] intrinseca, sia alla sua vicinanza al [[Sole]]; Sirio si trova infatti ad una distanza di 8,6 [[anno luce|anni luce]], ed è perciò una delle [[Lista delle stelle più vicine alla Terra|stelle più vicine alla Terra]]. È una stella di [[sequenza principale]] di [[Classificazione stellare|tipo spettrale]] A1 Vm <ref>La classe spettrale '''A''' indica che il colore della stella è bianco, mentre '''1''' designa le stelle ad alta [[temperatura superficiale]]; la '''V''' ([[numero romano]] che sta per "5") indica invece che la stella si trova nella [[sequenza principale]], mentre la '''''m''''' indica che la stella ha un elevato contenuto di [[metallicità|metalli]].</ref> ed ha una [[Massa (fisica)|massa]] circa 2,4 volte [[Massa solare|quella]] del [[Sole]].<ref name="apj_630">{{cita pubblicazione | autore=J. Liebert | coautori=P. A. Young, D. Arnett, J. B. Holberg, K. A. Williams, | titolo=The Age and Progenitor Mass of Sirius B | rivista=The Astrophysical Journal | year=2005 | volume=630 | rilascio=1 | pages=L69–L72 | url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2005ApJ...630L..69L | doi=10.1086/462419 }}</ref> La sua luminosità assoluta è pari a 25 volte [[luminosità solare|quella]] del nostro Sole, ma è notevolmente meno luminosa di [[Rigel]] o della stessa Canopo, che appaiono meno luminose perché più lontane. <ref name="apj_630"/>  
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Presso molte culture, la stella è stata spesso associata alla figura di un [[Canis familiaris|cane]], ed è spesso indicata come foriera di sciagure. Presso i [[Antica Grecia|Greci]] si riteneva che il suo scintillio al suo [[levata eliaca|sorgere eliaco]] potesse danneggiare i raccolti, portare forte siccità o persino causare e diffondere [[epidemia|epidemie]] di [[rabbia]]; il suo nome deriva infatti dal [[lingua greca antica|greco antico]] Σείριος <ref name=Liddell>{{cita libro|cognome=Liddell | nome=Henry G.|coautori=Scott, Robert|anno=1980|titolo=Greek-English Lexicon|edizione=Abridged Edition|publisher=Oxford University Press|luogo=Oxford|id=ISBN 0-19-910207-4}}</ref> (pronuncia ''Séirios''), che significa ''splendente'', ma anche ''ardente'', ''bruciante''.<ref name="apj_497"/> I [[Antica Roma|Romani]] erano invece soliti sacrificare un cane assieme ad una pecora e del vino, allo scopo di prevenire gli effetti nefasti di questa stella. I giorni in cui queste cerimonie venivano consumate, all'inizio dell'estate, erano detti ''Giorni del Cane'', e la stella Sirio ''Stella Canicula'':<ref name="Ovidio">[[Ovidio]]. ''[[Fasti (Ovidio)|Fasti]]'' IV, vv. 901-942.</ref> fu così che il termine ''canicola'' diventò sinonimo di caldo torrido.
Presso molte culture, la stella è stata spesso associata alla figura di un [[Canis familiaris|cane]], ed è spesso indicata come foriera di sciagure. Presso i [[Antica Grecia|Greci]] si riteneva che il suo scintillio al suo [[levata eliaca|sorgere eliaco]] potesse danneggiare i raccolti, portare forte siccità o persino causare e diffondere [[epidemia|epidemie]] di [[rabbia]]; il suo nome deriva infatti dal [[lingua greca antica|greco antico]] Σείριος <ref name=Liddell>{{cita libro|cognome=Liddell | nome=Henry G.|coautori=Scott, Robert|anno=1980|titolo=Greek-English Lexicon|edizione=Abridged Edition|publisher=Oxford University Press|luogo=Oxford|id=ISBN 0-19-910207-4}}</ref> (pronuncia ''Séirios''), che significa ''splendente'', ma anche ''ardente'', ''bruciante''.<ref name="apj_497"/> I [[Antica Roma|Romani]] erano invece soliti sacrificare un cane assieme ad una pecora e del vino, allo scopo di prevenire gli effetti nefasti di questa stella. I giorni in cui queste cerimonie venivano consumate, all'inizio dell'estate, erano detti ''Giorni del Cane'', e la stella Sirio ''Stella Canicula'':<ref name="Ovidio">[[Ovidio]]. ''[[Fasti (Ovidio)|Fasti]]'' IV, vv. 901-942.</ref> fu così che il termine ''canicola'' diventò sinonimo di caldo torrido.
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Versione delle 15:51, 7 ott 2009

Sirio (α CMa / α Canis Majoris / Alfa Canis Majoris, conosciuta anche come Stella del Cane o Stella Canicola; in latino Sīrĭus) è una stella bianca della costellazione del Cane Maggiore; è la stella più brillante del cielo notturno, con una magnitudine apparente pari a -1,46 e una magnitudine assoluta di +1,40 [1]. Vista dalla Terra possiede due volte la luminosità apparente di CanopoCarinae), la seconda stella più brillante del cielo;[1] in una notte limpida, senza Luna e possibilmente senza i pianeti più luminosi, è pure in grado di proiettare a terra una leggerissima ombra degli oggetti.[2] Sirio può essere osservata da tutte le regioni abitate della Terra e, nell'emisfero boreale, è uno dei vertici dell'asterismo del Triangolo Invernale.

La sua brillantezza in cielo è dovuta sia alla sua luminosità intrinseca, sia alla sua vicinanza al Sole; Sirio si trova infatti ad una distanza di 8,6 anni luce, ed è perciò una delle stelle più vicine alla Terra. È una stella di sequenza principale di tipo spettrale A1 Vm [3] ed ha una massa circa 2,4 volte quella del Sole.[4] La sua luminosità assoluta è pari a 25 volte quella del nostro Sole, ma è notevolmente meno luminosa di Rigel o della stessa Canopo, che appaiono meno luminose perché più lontane. [4]

Sirio è in realtà un sistema binario: infatti, attorno alla componente principale (detta per questo Sirio A) orbita una nana bianca chiamata Sirio B, che compie la propria rivoluzione attorno alla primaria ad una distanza compresa tra 8,1 e 31,5 UA, con un periodo di circa 50 anni.

Presso molte culture, la stella è stata spesso associata alla figura di un cane, ed è spesso indicata come foriera di sciagure. Presso i Greci si riteneva che il suo scintillio al suo sorgere eliaco potesse danneggiare i raccolti, portare forte siccità o persino causare e diffondere epidemie di rabbia; il suo nome deriva infatti dal greco antico Σείριος [5] (pronuncia Séirios), che significa splendente, ma anche ardente, bruciante.[6] I Romani erano invece soliti sacrificare un cane assieme ad una pecora e del vino, allo scopo di prevenire gli effetti nefasti di questa stella. I giorni in cui queste cerimonie venivano consumate, all'inizio dell'estate, erano detti Giorni del Cane, e la stella Sirio Stella Canicula:[7] fu così che il termine canicola diventò sinonimo di caldo torrido.

Note


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