Montmorillonite

Da Ufopedia.

Montmorillonite, un tipo di argilla usata in ingegneria genetica
« Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. »

Genesi, 2, 7

« In verità creammo l'uomo da un estratto di argilla. Poi ne facemmo una goccia di sperma [posta] in un sicuro ricettacolo, »

Corano, 23, 12-13

La montmorillonite è un minerale, un fillosilicato di alluminio e magnesio.

Il nome deriva dalla località di Montmorillon, dipartimento della Vienne, in Francia, dove fu rinvenuto.

NB: Ancora oggi nell'ingegneria genetica si lavora con le cellule su un supporto di argilla, vedi il progetto Adam non solo sulla Terra ma in tutto questo universo. Uno studio del 2002 di Martin Hanczyc e Shelley Fujikawa ha provato che un tipo di argilla, la montmorillonite, ha mostrato capacità di catalisi nei confronti delle reazioni di ricombinazione dell'RNA tramite la formazione di vesciche di grasso. Inoltre la montmorillonite protegge le molecole organiche dal degradamento e permette loro di degradarsi spontaneamente con percentuale di successo maggiore rispetto a un ambiente che ne è privo. I primi studi sull'uso delle argille nella catalisi di colture organiche sono degli anni '90 e successivamente allo studio del 2002, è stato fatto un'ulteriore studio di James P. Ferry nel 2006 e uno di Q. Huang e W. Chen nel 2007.

Indice

Abito cristallino

I cristalli sono scaglie microscopiche. È caratterizzata da una particolare struttura cristallina, dovuta alla sovrapposizione, secondo l'asse c, di foglietti di pirofillite, fra i quali sono intercalati uno o più strati di molecole d'acqua, coordinati dallo ione sodio; esso rappresenta il cosiddetto ione scambiabile, potendo essere sostituito con facilità da altri. Inoltre la distanza fra i piani reticolari dipende dal grado di idratazione del minerale: aumentando il numero degli strati d'acqua il reticolo cristallino si dilata secondo l'asse c; per completa disidratazione, invece, perde il potere di espandersi.

Origine e giacitura

Si trova come componente principale nella bentonite, che è un'argilla a grana finissima, derivata, probabilmente, da una cenere vulcanica più o meno intensamente alterata da azioni idrotermali. Essa è presente inoltre nei terreni argillosi originatisi dal disfacimento di graniti e di rocce eruttive povere di silice.

Forma in cui si presenta in natura

Si presenta in forma di minutissime squame, spesso riunite in masse terrose microcristalline, untuose al tatto, friabili, dotate di un notevole potere assorbente.

Caratteri fisico-chimici

La luminescenza è per lo più bianca. È solubile negli acidi. Una sua particolare proprietà è la tissotropia, cioè quella caratteristica peculiare di poche argille di dar luogo, quando viene dispersa nell'acqua, con opportuna concentrazione, a delle sospensioni di tipo colloidale, che si mantengono allo stato liquido (sol), se agitate, ed assumono invece una certa consistenza (gel), se lasciate in stato di riposo; iniettandole sotto pressione in terreni porosi impregnati di acqua, penetrano profondamente in essi attraverso le fessure ed i vuoti, occludendoli. Essendo l'acqua meno densa, viene allontanata da queste sospensioni che, trasformandosi in gel, impermeabilizzano il terreno.

Utilizzi

È un importante minerale industriale: per l'elevato potere adsorbente viene utilizzata, dopo opportuno attivamento, nella purificazione dei carburanti, degli olii minerali, delle acque, ecc. Trova impiego anche nell'industria delle ceramiche, cartaria, dei saponi, della gomma, tessile, dei coloranti e farmaceutica, come adsorbente e antidiarroico. Trova altresì impiego in materiali nanocompositi, che ostacolano il passaggio di gas come ossigeno e anidride carbonica. Un altro importante utilizzo viene fatto in estetica, accompagnato da altri minerali simili quali la Halloysite, la Phillipsite.

Località di ritrovamento

È un componente primario di molte argille e si trova in depositi cospicui un po' in tutto il mondo. In Italia granuli verdi si trovano inclusi nel caolino della cava di valle dei Mercanti, a Torrebelvicino, provincia di Vicenza; in forma terrosa e mescolata con illite forma la cosiddetta terra bianca di Vicenza utilizzata per ceramiche; infine, sempre in forma terrosa, si trova sull'isola della Maddalena, in Sardegna, si trova anche intorno al lago di Bolsena assieme ad altri minerali simili di origine vulcanica come la Phillipsite.

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