Sitchin Zecharia

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Zecharia Sitchin

Zecharia Sitchin (Baku, 1920) è uno scrittore azero. È un filologo, linguista, archeologo, nonché giornalista e autore di numerosi libri di divulgazione scientifica sulla cosiddetta archeologia misteriosa o archeologia di frontiera, sostenitore della teoria dell'antico astronauta come spiegazione dell'origine dell'uomo.

Egli attribuisce la creazione dell'antica cultura dei Sumeri ad una razza aliena, detta Nefilim (in ebraico) o Annunaki (in sumero), proveniente dal pianeta Nibiru, un ipotetico 12º pianeta del sistema solare dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni presente nella mitologia babilonese.

Sitchin afferma anche che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat che sarebbe previsto dalla formula di Titius-Bode.

Il punto di vista di Sitchin non è comunque supportato da evidenza scientifica, e la teoria non viene considerata attendibile per via dell'assenza di prove a sostegno da buona parte della comunità scientifica; resta il fatto che l'Enuma Elish fa riferimento a contenuti scientifici non conosciuti dagli esseri umani (in questo i Sumeri somigliano molto ai Dogon del Mali, per quanto riguarda ad esempio la descrizione del pianeta GA.GA che, nell'ordine dei pianeti descritti nel testo epico sopracitato, corrisponderebbe al neo pianeta nano Plutone, scoperto solo nel 1930 dall'astronomia moderna e non osservabile dalla terra ad occhio nudo, tanto meno al tempo dei Sumeri).

Le teorie di Sitchin andrebbero secondo alcuni nella categoria del Creazionismo non-religioso (cioè sarebbero una variante dell'ateismo), ma lo stesso Sitchin riporta nei suoi testi nozioni di Evoluzione teistica (cioè Dio avrebbe creato l'Universo col Big Bang e in futuro giudicherà le creature col Giorno del Giudizio).

Nell'attestazione sumerica de "Il libro perduto del dio Enki" (pag.19) si dice:

«In futuro verrà dato un giudizio, perché alla fine dei giorni vi sarà il Giorno del Giudizio. Quel giorno la terra tremerà e i fiumi cambieranno il loro corso, vi sarà oscurità a mezzogiorno e un fuoco nei cieli di notte, sarà il giorno del ritorno del Dio celeste. E quel giorno si scoprirà chi è destinato a sopravvivere e chi a perire, chi sarà ricompensato e chi sarà punito, dèi (alieni di Nibiru) e uomini senza alcuna distinzione; perché quello che avverrà sarà determinato da quello che è accaduto; quello che era destinato si ripeterà come in un ciclo e quello che era deciso dal Fato ed era avvenuto solo per volere del cuore, nel bene o nel male, verrà sottoposto a giudizio

Indice

Cenni biografici

Sitchin nacque a Baku, in Azerbaijan, nel 1920 ed in seguito si trasferì in Palestina, dove avrebbe appreso la conoscenza del moderno e dell'antico ebraico e di altri linguaggi europei e semitici. Conobbe anche il Vecchio testamento e l'archeologia del vicino oriente.

Dopo essersi laureato a Londra in storia dell'economia, tornò in Israele dove lavorò come giornalista e editore, per poi trasferirsi a New York dove vive tuttora.

I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue, e anche convertiti in linguaggio Braille per i non vedenti e trattati in radio e televisione.

Sitchin dichiara che le sue ricerche coincidono con molti testi biblici, i quali traggono origine dagli scritti Sumeri.

Le idee

Secondo l'interpretazione data da Sitchin della cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un dodicesimo pianeta, che seguendo un'orbita ellittica rientrerebbe nel centro sistema una volta ogni 3600 anni. Questo ipotetico pianeta, chiamato "Nibiru", nella mitologia babilonese era associato al dio Marduk, il dio della morte, il dio d'oro, il dio della città di Babilonia.

Sitchin afferma che Nibiru avrebbe avuto un impatto catastrofico con un altro ipotetico pianeta, chiamato Tiamat e posto tra Marte e Giove. L'impatto avrebbe creato il pianeta Terra e la fascia degli asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpito da una delle 4 lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due metà sarebbe poi diventata la Terra e sarebbe stata spinta nell'attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l'altra metà, colpita da Nibiru stesso avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi.

Sitchin afferma che questa teoria spiegherebbe perché la geografia terrestre avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato rispetto all'altro.

Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata e simile a quella umana, questi esseri erano chiamati Anunnaki dalla mitologia sumera e che compaiono nella Bibbia col nome di Nephilim. Secondo Sitchin sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa, alla ricerca di minerali e in particolare d'oro (che necessitavano per riparare la loro atmosfera rarefatta) e lo avrebbero trovato in Africa.

Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l' Homo Sapiens Sapiens incrociando la loro razza con l'Homo erectus, con lo scopo di avere della manodopera per prelevare metalli dalle miniere. Sotto la guida di questi esseri, la civiltà Sumera avrebbe fondato la civiltà in Mesopotamia, grazie ad una casta di regnanti che avrebbero fatto da intermediari tra gli alieni e gli schiavi.

Sitchin poi afferma che nel 2000 a.C. sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra diverse fazioni di extraterrestri, e la ricaduta nucleare, il fallout, sarebbe il "vento malvagio" che distrusse Ur secondo quanto raccontato nel Lamento di Ur [1]. Sitchin sostiene che le sue ricerche spiegherebbero numerosi passi di testi biblici.

Quando Sitchin elaborò la propria teoria e pubblicò i primi testi, il Sumero era una lingua ancora poco comprensibile e nota solo a pochi specialisti. Oggi però grazie ad alcune pubblicazioni di massa come Sumerian Lexicon [2] è stato possibile verificare che alcune delle traduzioni di Sitchin sono parzialmente errate in quanto poco concise ed eccessivamente ricche di espressioni scientificamente non riscontrabili.

Bibliografia

Note

1^ Link al sito di Sitchin

2^ Sumerian Lexicon: A Dictionary Guide to the Ancient Sumerian Language John A. Halloran, 2006, The David Brown Book Company

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