Maitreya

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==Origini==
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Il nome '''Maitreya''' o '''Metteyya''' deriva dal [[sanscrito]] '''maitrī''', '''mettā''' in [[lingua pali|pāli]], che significa "bontà amorevole" e a sua volta deriva da '''mitra''' (pāli: '''mitta''') che significa "amico".
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Il nome ''Maitreya'' o '''Metteyya''' deriva dal [[sanscrito]] '''maitrī''', '''mettā''' in [[lingua pali|pāli]], che significa "bontà amorevole" e a sua volta deriva da '''mitra''' (pāli: '''mitta''') che significa "amico".
Maitreya, talvolta rappresentato seduto su un trono occidentale, e venerato sia nel [[buddhismo Mahayana|buddhismo Mahāyāna]] che in quello non-Mahāyāna, è talvolta oggetto di speculazioni che lo vedono derivato dal dio [[zoroastrismo|zoroastriano]] [[Mitra (divinità)|Mithra]], dio dei contratti, associato con il sole; il principale indizio a favore di queste tesi è però solo la somiglianza dei nomi. [[Paul Williams]] sostiene nei suoi lavori che alcune idee zoroastriane abbiano influenzato il culto di Maitreya, come "l'attesa di un soccorritore celeste, il bisogno di scegliere una morale positiva, il futuro millennio, e la salvezza universale"; una delle possibili obiezioni è che queste caratteristiche non sono uniche dello zoroastrismo, né sono necessariamente caratteristiche del culto di Maitreya.
Maitreya, talvolta rappresentato seduto su un trono occidentale, e venerato sia nel [[buddhismo Mahayana|buddhismo Mahāyāna]] che in quello non-Mahāyāna, è talvolta oggetto di speculazioni che lo vedono derivato dal dio [[zoroastrismo|zoroastriano]] [[Mitra (divinità)|Mithra]], dio dei contratti, associato con il sole; il principale indizio a favore di queste tesi è però solo la somiglianza dei nomi. [[Paul Williams]] sostiene nei suoi lavori che alcune idee zoroastriane abbiano influenzato il culto di Maitreya, come "l'attesa di un soccorritore celeste, il bisogno di scegliere una morale positiva, il futuro millennio, e la salvezza universale"; una delle possibili obiezioni è che queste caratteristiche non sono uniche dello zoroastrismo, né sono necessariamente caratteristiche del culto di Maitreya.

Versione delle 22:02, 30 mar 2010

Il Buddha gigante di Leshan (nella provincia dello Sichuan in Cina), che rappresenta il bodhisattva Maitreya, ovvero il buddha del futuro.

Il Bodhisattva Maitreyasanscrito मैत्रेय, pāli Metteyya; cinese Mile 彌勒; giapponese Miroku 弥勒; coreano Mirug (미륵); thailandese Sriaraya (ศรีอรายะ); vietnamita Di lặc; tibetano Byams-pa — è il nome del prossimo Buddha nella soteriologia buddhista, un bodhisattva che molti buddhisti credono comparirà sulla Terra, otterrà l'illuminazione completa, e insegnerà il puro Dharma. Il Bodhisattva Maitreya sarà il futuro Buddha, successore di Gautama Buddha, ed è destinato ad essere "Re del mondo", unendo tutti i fedeli delle varie scuole. La profezia della venuta di Maitreya è presente nella letteratura canonica di tutte le tradizioni buddhiste (Buddhismo dei Nikāya, Theravāda, Mahāyāna e Vajrayāna) ed è accettata dai buddhisti come un dato di fatto, un evento che prima o poi avverrà.

Indice

Caratteristiche

Uno dei più antichi riferimenti a Maitreya è un testo sanscrito, il Maitreyavyākaraṇa (Profezia di Maitreya), conservato nel Canone cinese come 彌勒下生經 (Mílè xiàshēng jīng) al T.D. 453.14.421-423 del Jīngjíbù, che racconta di come Dei, uomini e tutti gli esseri viventi si prostreranno a Maitreya e:

« perderanno i loro dubbi, e i torrenti delle loro passioni saranno spezzati: liberi da ogni miseria riusciranno a superare l'oceano del divenire; e, grazie agli insegnamenti di Maitreya, condurranno una vita santa. Mai più guarderanno qualcosa come loro, non avranno proprietà, né oro né argento, né casa, né parenti! Ma condurranno la vita santa di castità sotto la guida di Maitreya. Avranno strappato la rete delle passioni, riusciranno a meditare, e per loro ci sarà un'abbondanza di gioia e felicità, perché condurranno una vita santa sotto la guida di Maitreya. »

Rappresentazione

Maitreya, seduto su un trono in stile occidentale, risalente all'epoca Kushan. Gandhara, II secolo, custodito nel Tokyo National Museum.

Maitreya è tipicamente rappresentato seduto all'occidentale, con entrambi i piedi per terra e non alla maniera indiana posti sullo stesso trono, ad indicare che il trono su cui siede gli è stato dato in prestito e ancora non gli appartiene. Indossa gli abiti di un bhikṣu o quelli della famiglia reale indiana. A volte viene rappresentato come bodhisattva, in piedi, in questo caso si presenta con le gambe prospetticamente accorciate per dare l'impressione di essere sospeso nell'aria. Spesso porta un piccola fiala (kalaśa) di nettare dell'immortalità (amṛta) che rappresenta il nirvāṇa, e talvolta regge una ruota chakra poggiata su un loto a significare che rimetterà in moto la Ruota del Dharma che si era fermata sulla Terra. Nell'arte greco-buddhista del Gandhara, nel I secolo nel Nord dell'India, in cui era la figura più presente dopo il Gautama Buddha, Maitreya è rappresentato con i tratti della nobiltà dell'Asia Centrale comuni anche nel Nord dell'India, mentre regge una fiala di amṛta con la mano sinistra.

È talvolta affiancato da due discepoli, Asanga e suo fratello, Vasubandhu.

Il paradiso Tuṣita di Maitreya

Maitreya si troverebbe ora nel paradiso Tuṣita (pāli: Tusita), raggiungibile attraverso la meditazione, considerato molto più vicino della Terra Pura di Amitabha Buddha. Anche il Śākyamuni (Gautama) Buddha viveva lì prima di rinascere in questo mondo.

Secondo alcune tradizioni i Bodhisattva vivono tutti nel paradiso Tuṣita prima di rinascere nel nostro mondo come Buddha. Poiché il paradiso Tushita è ancora nel regno del desiderio, i suoi abitanti provano ancora delle passioni, ma hanno bisogno di molto meno per soddisfare queste passioni, e sono perciò esseri molto calmi e raffinati.

La venuta di Maitreya

Il Bodhisattva Maitreya (con un'ampolla d'acqua sulla coscia sinistra), arte di Mathura, II secolo.

La venuta di Maitreya avverrà quando gli insegnamenti di Siddhartha Gautama, il Dharma, non saranno più tramandati e saranno stati completamente dimenticati; Maitreya otterrà il Bodhi in sette giorni (è il tempo minimo), in virtù delle sue molte vite spese in preparazione della sua santità (simile a quanto riportato nelle storie Jataka dello Shakyamuni Buddha).

La venuta di Maitreya sarà caratterizzata da un certo numero di avvenimenti straordinari, ad esempio gli oceani si ritireranno, per consentire a Maitreya di attraversarli facilmente, e sarà la fine di tutte le guerre, le carestie e le epidemie. L'evento inoltre permetterà ad egli di svelare il “vero” Dharma all'umanità, consentendo così la fondazione di un nuovo mondo; la venuta significherà l'inizio di una nuova era e la fine dell'età di decadenza in cui l'umanità si trova ora.

Affinché il mondo possa comprendere la venuta di Maitreya, occorre offrire doni ai monaci buddhisti, seguire i precetti morali e portare offerte agli altari.

Origini

Il nome Maitreya o Metteyya deriva dal sanscrito maitrī, mettā in pāli, che significa "bontà amorevole" e a sua volta deriva da mitra (pāli: mitta) che significa "amico".

Maitreya, talvolta rappresentato seduto su un trono occidentale, e venerato sia nel buddhismo Mahāyāna che in quello non-Mahāyāna, è talvolta oggetto di speculazioni che lo vedono derivato dal dio zoroastriano Mithra, dio dei contratti, associato con il sole; il principale indizio a favore di queste tesi è però solo la somiglianza dei nomi. Paul Williams sostiene nei suoi lavori che alcune idee zoroastriane abbiano influenzato il culto di Maitreya, come "l'attesa di un soccorritore celeste, il bisogno di scegliere una morale positiva, il futuro millennio, e la salvezza universale"; una delle possibili obiezioni è che queste caratteristiche non sono uniche dello zoroastrismo, né sono necessariamente caratteristiche del culto di Maitreya.

Presunte rinascite di Maitreya

Il Buddha ridente, presunta rinascita del bodhisattva Maitreya.

Il leggendario monaco chán cinese Bùdài (布袋, giapp. Hotei) del IX secolo, fu popolarmente considerato una rinascita del bodhisattva Maitreya. La sua rappresentazione come "Buddha ridente" è ancora estremamente popolare nell'Asia orientale.

Gung Ye, un re e generale coreano dello stato (di breve vita) di Taebong durante il X secolo, si autoproclamò rinascita di Maitreya e ordinò ai suoi sudditi di venerarlo; le sue pretese furono condannate dalla maggioranza dei monaci buddhisti ed egli venne in seguito spodestato e ucciso dai suoi stessi seguaci.

Sebbene in molti si siano proclamati incarnazioni di Maitreya e successori del Buddha Śākyamuni, nessuno è stato ufficialmente riconosciuto come tale dalle comunità (saṃgha) buddhiste. Una particolare difficoltà che incontra ogni presunta rinascita è che nella tradizione si racconta come il Buddha Śākyamuni avrebbe fatto un alto numero di predizioni abbastanza dettagliate sulle circostanze che avrebbero preceduto la venuta di Maitreya, in particolare che i suoi insegnamenti sarebbero già stati dimenticati e perfino il nome del Dharma scomparso, e tutte le restanti sue reliquie raccolte a Bodh Gaya e cremate.

Maitreya nelle tradizioni religiose non-Buddhiste

Maitreya o Istruttore del Mondo

Un esempio, estraneo al Buddhismo, di incarnazione auto-proclamata di Maitreya si può notare nel movimento religioso I-Kuan Tao, il cui 17esimo patriarca, Lu Zhong Yi, si proclamò rinascita di Maitreya.

Secondo alcuni, Ram Bahadur Bomjon, un giovane del Nepal che il 16 maggio 2005 cominciò un lungo periodo di meditazione, potrebbe essere una rinascita di Maitreya.

Bahá'í credono che Bahá'u'lláh sia l'avverarsi della profezia della venuta di Maitreya, e che la profezia che Maitreya porterà una nuova società fondata su tolleranza e amore sia stata realizzata dagli insegnamenti di Bahá'u'lláh sulla pace nel mondo.

Vivrebbe dal 1977 nella comunità pakistana di Londra un sedicente profeta contemporaneo, che si fa chiamare Maitreya o Istruttore del Mondo, che dice di essere Gesù (ma anche Krishna e il Mahdi) tornato per la fine dei giorni (inizio dell'Era dell'Acquario). Comunica i suoi commenti sull'attualità mediante contatto telepatico con uno scultore scozzese, Benjamin Creme e la sua rivista Share International.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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