Archeologia biblica

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L'archeologia biblica riguarda il recupero e l'investigazione scientifica dei resti delle antiche culture che riguardano i racconti della Bibbia, sia l'Antico Testamento che il Nuovo Testamento

Come nel caso dello studio di altre culture, i manoscritti devono essere comparati a reperti di società contemporanee in Europa, Mesopotamia ed Africa oltre che a manoscritti si altre società allora presenti. Le tecniche impiegate sono le stesse dell'archeologia ed includono in generale sia gli scavi scientifici che le scoperte casuali.

Indice

Elenco delle ricerche storiche

Ricerche precedenti al 1914

L'archeologia biblica comincia con la pubblicazione da parte di Edward Robinson, professore americano di letteratura biblica (1794-1863, dei suoi viaggi attraverso la Palestina durante la prima metà del XIX secolo, che sottolineava somiglianze tra i nomi delle moderne città arabe e i nomi delle città bibliche. Al tempo la più antica bibbia in lingua ebraica in circolazione risaliva al Medio Evo.

Il Fondo per l'Esplorazione della Palestina sponsorizzò indagini dettagliate guidate da Charles Warren nei tardi anni 1860, che erano state inizialmente finanziate da Angela Georgina Burdett-Coutts nel 1864 per migliorare le condizioni sanitarie di Gerusalemme; le esplorazioni culminarono con la pubblicazione formale dell'"Indagine sulla Palestina Occidentale" (The Survey of Western Palestine) negli anni dal 1871 al 1877.

Il più importante ritrovamento di questo periodo è il risultato del lavoro di Warren nella montagna del tempio di Gerusalemme, la scoperta delle fondamenta del tempio di Erode, la prima iscrizione israelita in parecchie giare manufatte con sigilli, e sistemi di pozzi d'acqua al di sotto della città di Davide.

La seguente è la cronologia delle ricerche compiute fino al 1914, data di inizio della prima guerra mondiale:

Ricerche tra il 1914 e il 1945

Dopo la prima guerra mondiale, durante il mandato britannico sulla Palestina, furono stabilite leggi per regolamentare gli scavi archeologici nel territorio palestinese e fu creato un Dipartimento di Antichità (che è diventato la moderna Autorità per le Antichità di Israele) e il Museo Archeologico della Palestina, oggi Museo Rockefeller.

Cronologia delle ricerche:

Ricerche tra il 1945 e il 1967

Dopo la dichiarazione della fondazione dello stato di Israele e con la scoperta dei manoscritti del Mar Morto nel 1947 e di altre antiche copie della Bibbia ebraica le ricerche archeologiche riprendono, potendosi anche avvalere di moderni mezzi di scavo e di ricerca.

Ricerche successive al 1967

Dopo la conquista del Muro occidentale e del monte del tempio durante la guerra dei sei giorni, gli archeologi conducono ulteriori ricerce estensive entri i limiti della moderna città di Gerusalemme.

In particolare Ketef Hinnom a sud-ovest della città vecchia scopre due piccoli rotoli d'argento che preservano gli unici testi biblici più antichi dei manoscritti del Mar Morto. Entrambi questi amuleti contengono la Benedizione sacerdotale dal libro dei Numeri, uno contiene anche una citazione che si trova nel libro dell'Esodo 20,6 e nel deuteronomio 5,10;7,9; gli stessi versi appaiono anche successivamente nel Daniele 9,4 e di Neemia 1,5.

Reperti riguardanti la Bibbia ebraica

Storicamente accertati

Mura di Gerico

Le mura dell'antica città di Gerico sono datate nella metà del secondo millennio AC e possono essere stati distrutti nel corso di un assedio o da un terremoto.

Ci sono opinioni differenti riguardo alla loro identificazione con quelli descritti nella bibbia.

In origine sono stati datati da John Garstang al 1400 a.C. circa, la datazione è stata poi contestata da Kathleen Kenyon che ha proposto il 1550 a.C., approvata dalla maggioranza degli archeologi. Bryant Wood ha recentemente riproposto la datazione di Garstang.

Manufatti da scavi documentati

Archivi cuneiformi di Ebla

Gli archivi cuneiformi di Ebla (Tell Mardikh) includono un re di Ebla di nome Ebrum, che alcuni identificano con il biblico patriarca Eber (o Heber), dal quale presero nome gli Ebrei. Sono pure riportati riferimenti a popoli con nomi semitici e di divinità similari a quelli della Bibbia. Sembrano anche echeggiare riferimenti alle stesse cinque città menzionate nel libro della Genesi: Sodoma, Gomorra, Admah, Zeboim, and Bela/Zoar nello stesso ordine di Genesi 14. Il governo della Siria continua a ritardare la completa pubblicazione dei testi, per cui questa storia rimane per ora una diceria. Citando Paolo Matthiae:

« Le tavolette coprivano un migliaio d'anni prima di Abramo, e per migliaia d'anni, anche nel quarto millennio avanti Cristo, era proprio un lungo, lunghissimo tempo. Essi ci dicevano molto, ma ciò che non ci dicevano è se la Bibbia sia vera o no. Non avevano nulla da dirci circa la Bibbia, almeno non direttamente, e ciò che avevamo in programma non era una spedizione biblica. Se abbiamo tavolette con leggende similari a quelle bibliche significa solo che dette leggende esistevano nell'ambiente circostante abbastanza prima della Bibbia. »

C. Bermant and M. Weitzman, Ebla: A Revelation In Archaeology, Op. Cit., pagina 2

Manufatti di provenienza sconosciuta o discussa

Reperti riguardanti il Nuovo testamento

Storicamente accertati

Reperti da scavi documentati

L'iscrizione di Pilato

L'iscrizione di Pilato è un blocco di pietra rinvenuto in uno scavo a Cesarea Marittima nel 1961, recante scritto il nome "Pilatus" e "Tiberium".

L'ossario di Caifa

In una piccola tomba di famiglia a sud di Gerusalemme, presso Peace Forest, sono stati rinvenuti nel 1990 vari ossari [4], di cui il più elaborato riporta l'iscrizione "Jehosef bar Caifa" (Jehosef figlio di Caifa). Si tratta del primo ritrovamento archeologico riguardante il nome "Caifa", che sarebbe stato effettivamente un soprannome, come riportato da Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche 23,35-39.

Caifa era anche il nome del sommo sarerdote menzionato nel vangelo di Matteo 26,3;26,57 presso cui sarebbe stato condotto Gesù su ordine di Ponzio Pilato.

Il pozzo di Betzaetà

Nel vangelo di Giovanni 5,1-15 è descritto un pozzo a Gerusalemme, presso la porta delle pecore, chiamato Betzaetà e circondato da cinque portici. Resti corrispondenti alla descrizione sono stati scoperti solo nel XIX secolo e successivamente quattro luoghi sono stati indicati come possibili "pozzi di Betzaetà":

Non ci sono al momento certezze sulla sua identificazione

Antiche città descritte nel Nuovo Testamento

I vangeli e le lettere di Paolo descrivono fatti ed avvenimenti riguardanti varie città antiche, ma non tutte le affermazioni hanno trovato finora riscontri archeologici.

Nazaret, che i vangeli dichiarano città di origine di Gesù (Gesù di Nazaret o Gesù Nazareno), non è menzionata nella bibbia ebraica, nel Talmud o nelle opere di Giuseppe Flavio, ma alcuni ritrovamenti archeologici evidenziano un insediamento ebraico presso l'odierna città di Nazaret sia precedentemente che successivamente alla prima rivolta ebraica del 70.

A Cesarea in Palestina, fondata da Erode il Grande tra il 25 a.C. e il 13 a.C., l'apostolo Pietro vi avrebbe battezzato il centurione Cornelio e Paolo di Tarso vi avrebbe soggiornato spesso e sarebbe anche stato imprigionato per due anni prima di essere trasferito a Roma.

Reperti di provenienza sconosciuta o disputata

Reperti probabilmente falsificati

L'antiquario Oded Golan è stato accusato nel dicembre 2004 dalla polizia israeliana di aver falsificato una serie di reperti.

Bibliografia

Note

1^ Link

2^ Link

3^ Link

4^ Link

5^ Denver Seminary review

Voci correlate

Collegamenti esterni

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