UFO crash
Da Ufopedia.
(→UFO crashes riconosciuti dal CSETI) |
(→UFO crashes riconosciuti dal CSETI) |
||
Riga 110: | Riga 110: | ||
|[[1923]] | |[[1923]] | ||
| | | | ||
- | |[[Quetta]], [[Raj Britannico]] | + | |[[Quetta]], [[regno Unito|Raj Britannico]] |
|Quetta attualmente si trova in [[Pakistan]] | |Quetta attualmente si trova in [[Pakistan]] | ||
|- align=center | |- align=center |
Versione attuale delle 09:46, 13 giu 2020
Per UFO crash (letteralmente in italiano "schianto di UFO" nel senso di "UFO precipitati") si intende lo schianto al suolo di un oggetto volante non identificato, sia esso di matrice extraterrestre o terrestre. Il termine fu coniato per definire l'incidente di Roswell (Nuovo Messico, USA) del 1947. Da un punto di vista letterale, la caduta di un "UFO", non necessariamente deve riguardare presunti velivoli avanzati di origine aliena: una meteorite, il precipitare dei resti di un pallone sonda o dei vettori di un missile, ecc. di fatto sono schianti di "oggetti volanti non identificati" finché non si appura cosa li ha provocati, tuttavia tra il grande pubblico il termine UFO è ormai strettamente associato alla provenienza extraterrestre.
Vero e proprio "esperto" degli UFO crashes fu Leonard Stringfield che pubblicò vari libri sull'argomento, il più famoso dei quali è Assedio UFO (1978).
Indice |
Teorie ed ipotesi sul fenomeno
Tra le teorie più diffuse nel campo ufologico relative agli UFO crash, vi sono quelle che vogliono i governi degli stati delle principali nazioni al corrente dell'esistenza degli alieni e l'ipotesi che gli stessi governi abbiano già stretto contatti e/o acquisito tecnologia evoluta di origine extraterrestre[1] proprio grazie a questo tipo di avvenimenti. Tra gli ufologi che seguono le teorie cospirazioniste si ritiene che gli stati cerchino di tenere nascosta l'esistenza degli alieni, compresa quindi ovviamente la caduta di navi aliene, grazie all'intervento di gruppi speciali, conosciuti come Uomini in nero, per il loro abbigliamento scuro.
Queste teorie, soprattutto quelle relative all'ingegneria inversa di navi aliene precipitate, durante gli anni della guerra fredda sono state impiegate da ufologi e sostenitori di teorie scientifiche non convenzionali, per giustificare gli avanzamenti tecnologici delle due superpotenze: i progressi nell'esplorazione spaziale e nel campo degli armamenti, sarebbero di volta in volta stati realizzati grazie a nuove cadute di aereonavi avvenuta nelle rispettive aree di influenza o all'essere riusciti a decifrare la tencologia avanzata già recuperata negli anni precedenti.
Una delle maggiori contestazioni che vengono fatte a chi ritiene questi schianti incidenti in cui sono coinvolti veivoli di natura extraterrestre è proprio il fatto che questi sarebbero precipitati: se simili mezzi sono così avanzati da essere in grado di attraversare lo spazio interstellare, ipoteticamente anche a velocità di molto superiori a quella della luce, sembra poco probabile che non siano poi in grado di gestire il volo atmosferico e precipitino in numero così elevato.[2]
Dopo la nascita dell'ufologia nel XX secolo diversi studiosi hanno cercato di reinterpretare avvenimenti passati che potevano rappresentare degli schianti di UFO (o supposti tali) in chiave extraterrestre (per esempio l'evento di Tunguska).
Teoria del complotto negli USA
In seguito alla promulgazione negli Stati Uniti del FOIA (Freedom of Information Act), che imponeva agli enti governativi di pubblicare numerosi documenti fino ad allora mantenuti segreti, risultò che anche FBI e CIA avevano indagato sui fenomeni UFO ritenendoli di possibile provenienza sovietica. A partire dai primi anni 80 alcune associazioni di ufologi americani arrivarono quindi a teorizzare l'esistenza di una sorta di cospirazione da parte del governo americano, che dopo alcuni "Ufo Crashes" avrebbe preso contatto con una specie aliena che aveva il proposito di colonizzare la Terra. Di tale teoria non è stata portata però alcuna prova convincente, queste affermazioni vanno quindi considerate fantasiose e non scientifiche[3].
UFO crashes riconosciuti dal CSETI
Il Center for the Study of Extraterrestrial Intelligence (CSETI) ha elaborato un elenco dei presunti UFO crashes avvenuti sul nostro pianeta, dei quali è disponibile una qualche forma di evidenza storica [4], cui sono state aggiunte le ultime due voci dai redattori di Ufopedia. Alcuni di essi si sono rivelati burle; su altri invece (come il già citato evento di Tunguska) le ricerche scientifiche stanno elaborando spiegazioni che negano del tutto l'intervento di fenomeni di tipo UFO. Quella che segue è una sintesi della lista, che nell'originale comprende oltre un centinaio di episodi. Gli eventi ormai ritenuti dalla scienza accademica quasi sicuramente non UFO hanno lo sfondo azzurro. L'elemento 20 è stato aggiunto dai redattori di Ufopedia e non fa parte della lista originale.
Numero d'identificazione | Anno | Giorno e mese | Località | Note |
---|---|---|---|---|
001 | 10000 a.C.-5000 a.C. | Confine sino-tibetano | Riconosciuto in seguito al ritrovamento di lamine metalliche in un altipiano cinese [5] | |
002 | 5000 a.C. | Grand Canyon, Arizona, USA | Riconosciuto in seguito a leggende indiane che parlavano di corpi cadenti dal cielo, di forma metallica, per quell'epoca[6] | |
003 | 840 | Lione, Francia | ||
004 | 1753 | marzo | Perugia, Italia | Fu visto un globo luminoso cadere in una collina presso il capoluogo umbro[7] |
005 | 1864 | settembre | Cadotte Pass, Missouri, USA | |
006 | 1884 | giugno | Holdredge, Nebraska, USA | |
007 | 1884 | 13 dicembre | Sorisole (presso Bergamo), Italia | Furono anche visti degli "omini piccoli che emettevano striduli versi[8]" |
008 | 1897 | 17 aprile | Aurora, Texas, USA | |
009 | 1907 | Vermont, USA | ||
010 | 1908 | 30 giugno | Tunguska, Impero Russo | Molto dibattuto, si veda Evento di Tunguska |
011 | 1909 | 22 dicembre | Chicago, Illinois, USA | |
012 | 1912 | Puglia, Italia | ||
013 | 1923 | Quetta, Raj Britannico | Quetta attualmente si trova in Pakistan | |
014 | 1925 | Chevy Chase, Maryland, USA | ||
015 | 1925 | ottobre | Polson, Montana, USA | |
016 | 1930 | Mandurah, Australia | Nel deserto | |
017 | 1933 | gennaio | Prato Nevoso, Italia | Comparvero anche degli "umanoidi" alti circa 2 metri e che comunicavano tramite antenne[9] |
018 | 1936 | Foresta Nera, Germania | Probabile impatto di un UFO | |
019 | 1947 | 2 luglio | Roswell, New Mexico, USA | Impatto di un UFO dei Grigi di Orione |
020 | 1968 | 27 novembre | Berezovsky, Sverdlovsk, URSS | Impatto di un UFO |
UFO crash in Italia
Nell'anno 2000 l'ufologo Roberto Pinotti ed altri collaboratori del Centro Ufologico Nazionale, avrebbero rinvenuto documenti risalenti al ventennio fascista, secondo i quali in Italia si verificò la caduta di un aereomobile sconosciuto nel 13 giugno del 1933. La notizia dello schianto, inizialmente diffusa, sarebbe poi stata celermente insabbiata grazie alla censura operata dal regime, che avrebbe attivato uno speciale gruppo di ricerca, denominato Gabinetto RS/33, per studiare i resti rinvenuti.[10][11][12][13] Le informazioni di questo gruppo, giunte (o cedute) ai tedeschi, avrebbero spinto alla creazione di "UFO nazisti" (sulla cui esistenza vi sono molti dubbi) e ispirato la forma di mezzi come l'Horten Ho 229.
UFO crash come espediente narrativo
La caduta di veivoli alieni, e spesso il tentativo di riutilizzare le avanzate tecnologie che li fanno funzionare, sono tematiche molto frequenti nell'ambito della fantascienza, fin quasi dai suoi esordi. Il ritrovamento di un'astronave aliena precipitata e ricoperta tra i ghiacci è per esempio l'evento da cui parte il celebre racconto Who Goes There? (1938) di John W. Campbell, da cui nei decenni sono poi stati tratti diversi film (La cosa da un altro mondo del 1951, La cosa del 1982). Tematiche relative agli UFO ricorrono spesso anche nel mondo dei fumetti, dei cartoni animati e dei videogiochi.
L'incidente di Roswell, forse uno dei più noti al grande pubblico a partire dagli anni novanta, ha raggiunto questa fama anche grazie al fatto di essere citato in centinaia di opere, con film, videogiochi e serie televisive dedicate quasi esclusivamente all'evento e alle sue ipotetiche conseguenze.
Tra le tematiche che sono state sfruttate più spesso, vi è il conflitto o la semplice iterazione tra l'occupante e gli esseri umani (oltre al Who Goes There? si può ricordare Starman di John Carpenter), in altri casi la nave aliena porta un gruppo numeroso, che si troverà a convivere più o meno pacificamente con gli abitanti del pianeta Terra (District 9), a volte portando sul nostro pianeta eventuali lotte interne (Transformers G1). In alcuni casi l'UFO caduto e la sua tecnologia permettono agli umani di affrontare pericoli successivi (è il caso del manga ed anime Macross o del film Independence Day dove proprio l'UFO precipitato a Roswell, modificato dagli umani, permette di sconfiggere gli alieni e bloccare il loro tentativo di invasione).
A volte l'origine del veivolo schiantato si rivela non aliena, con un capovolgimento delle aspettative dei protagonisti: in Martin Mystère per esempio, oltre agli "UFO crash tradizionali" presenti in numerose storie, un veivolo della perduta civiltà di Atlantide, dopo aver raggiunto Marte, torna sulla Terra, schiantandosi durante l'atterraggio, con a bordo esseri umani mutati dalle condizioni del pianeta rosso, che daranno origine agli Yeti.
Note
- ↑ Alessandra Simonetti, Orbs e altri fenomeni luminosi inspiegabili. L'esperienza italiana, Edizioni Mediterranee, 2008, ISBN 9788827219997 pag 114
- ↑ Stephen Webb, Se l'universo brulica di alieni... dove sono tutti quanti? Cinquanta soluzioni al paradosso di Fermi e al problema della vita extraterrestre, Alpha Test, 2004, ISBN 9788851800413, pag 52
- ↑ Template:Cita web
- ↑ Template:Cita web
- ↑ Wilson Collin: UFO e alieni
- ↑ Wilson Collin: UFO e alieni
- ↑ Roberto Malini e Margherita Campaniolo: Dizionario UFO
- ↑ Roberto Giacobbo e Rosamaria Latagliata: UFO, verità o menzogna
- ↑ Boncompagni, S. & altri, UFO in Italia - vol. I - Il periodo 1900-1954
- ↑ Quando Mussolini avvistava gli Ufo, articolo de La Repubblica, del 11 aprile 2000
- ↑ E Mussolini nascose l'Ufo di Milano, articolo di Quotidiano Nazionale, del 18 aprile 2000
- ↑ Alieni o nemici: per studiarli un pool guidato da Marconi, articolo di Quotidiano Nazionale, del 11 aprile 2000
- ↑ Si veda la sezione dedicata del sito ufficial del Centro Ufologico Nazionale, che presenta le copie di alcuni documenti