Corso Philip

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Nel [[1997]] Philip Corso pubblicò il suo libro ''Il giorno dopo Roswell'' (in [[lingua inglese|inglese]]: ''The Day After Roswell''), scritto in collaborazione con William J. Birnes, in cui affermò di aver gestito a partire dal 1961 i materiali raccolti a [[Roswell (Nuovo Messico)|Roswell]] nel 1947, nel contesto di un progetto tecnico finalizzato di [[retroingegneria]]. Autorizzato a ciò dall'ordine del suo diretto superiore generale Arthur Gilbert Trudeau del [[Il Pentagono|Pentagono]], egli avrebbe contribuito a "impiantare" parzialmente la ricaduta dei frammenti di tecnologia extraterrestre acquisiti dall'[[Incidente di Roswell|UFO ''crash'' di Roswell]] e successivi nei colossi dell'industria USA: dall'IBM alla Hugues Aircraft, dalla Bell Labs alla Dow Cornig<ref>[[Roberto Pinotti]], ''UFO: il fattore contatto'', Mondadori; pagina 261</ref>. Tutto ciò avrebbe portato ad alcune acquisizioni sotto gli occhi di tutti ma in realtà di matrice o input extraterrestri, quali ad esempio il [[laser]], le [[fibra ottica|fibre ottiche]], la visione notturna a raggi infrarossi, le fibre super tenaci ([[kevlar]]) e i [[Circuito integrato|microcircuiti integrati]]<ref>[[Roberto Pinotti]], ''UFO: il fattore contatto'', Mondadori; pagina 261</ref>.
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Nel [[1997]] Philip Corso pubblicò il suo libro ''Il giorno dopo Roswell'' (in [[lingua inglese|inglese]]: ''The Day After Roswell''), scritto in collaborazione con William J. Birnes, in cui affermò di aver gestito a partire dal 1961 i materiali raccolti a [[Roswell (Nuovo Messico)|Roswell]] nel 1947, nel contesto di un progetto tecnico finalizzato di [[retroingegneria]]. Autorizzato a ciò dall'ordine del suo diretto superiore generale Arthur Gilbert Trudeau del [[Il Pentagono|Pentagono]], egli avrebbe contribuito a "impiantare" parzialmente la ricaduta dei frammenti di tecnologia extraterrestre acquisiti dall'[[Incidente di Roswell|UFO ''crash'' di Roswell]] e successivi nei colossi dell'industria USA: dall'IBM alla Hugues Aircraft, dalla Bell Labs alla Dow Corning<ref>[[Roberto Pinotti]], ''UFO: il fattore contatto'', Mondadori; pagina 261</ref>. Tutto ciò avrebbe portato ad alcune acquisizioni sotto gli occhi di tutti ma in realtà di matrice o input extraterrestri, quali ad esempio il [[laser]], le [[fibra ottica|fibre ottiche]], la visione notturna a raggi infrarossi, le fibre super tenaci ([[kevlar]]) e i [[Circuito integrato|microcircuiti integrati]]<ref>[[Roberto Pinotti]], ''UFO: il fattore contatto'', Mondadori; pagina 261</ref>.
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Versione delle 22:00, 3 mar 2015

Philip J. Corso

Philip J. Corso (22 maggio 1915 – Jupiter, Florida, 16 luglio 1998) è stato un ufficiale statunitense. Prestò servizio nell'esercito degli Stati Uniti dal 23 febbraio 1942 al 1º marzo 1963,[1] e raggiunse il grado di Tenente colonnello.

Corso pubblicò Il giorno dopo Roswell (in inglese: The Day After Roswell), scritto in collaborazione con William J. Birnes, libro in cui rivela di essere stato coinvolto nella gestione dei materiali raccolti dopo l'UFO crash di Roswell del 1947.

Indice

Biografia

Militare di carriera e combattente nella seconda guerra mondiale, autorevole uomo dell'intelligence USA, fu membro del National Security Council sotto Eisenhower per quattro anni (1953–1957).

Nel 1961 divenne capo della divisione Tecnologia straniera del Research and Development Department, agli ordini del generale Arthur Trudeau.

Il giorno dopo Roswell

Nel 1997 Philip Corso pubblicò il suo libro Il giorno dopo Roswell (in inglese: The Day After Roswell), scritto in collaborazione con William J. Birnes, in cui affermò di aver gestito a partire dal 1961 i materiali raccolti a Roswell nel 1947, nel contesto di un progetto tecnico finalizzato di retroingegneria. Autorizzato a ciò dall'ordine del suo diretto superiore generale Arthur Gilbert Trudeau del Pentagono, egli avrebbe contribuito a "impiantare" parzialmente la ricaduta dei frammenti di tecnologia extraterrestre acquisiti dall'UFO crash di Roswell e successivi nei colossi dell'industria USA: dall'IBM alla Hugues Aircraft, dalla Bell Labs alla Dow Corning[2]. Tutto ciò avrebbe portato ad alcune acquisizioni sotto gli occhi di tutti ma in realtà di matrice o input extraterrestri, quali ad esempio il laser, le fibre ottiche, la visione notturna a raggi infrarossi, le fibre super tenaci (kevlar) e i microcircuiti integrati[3].

Galleria immagini

Note

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  2. Roberto Pinotti, UFO: il fattore contatto, Mondadori; pagina 261
  3. Roberto Pinotti, UFO: il fattore contatto, Mondadori; pagina 261

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