Piramide di Chefren

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[[Immagine:SphinxGiza.jpg|right|thumb|280px|La sfinge in asse con la piramide di Chefren.]]
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Questa piramide (XXVI sec. a.C.). che offre la particolarità di possedere ancora intorno al vertice (più a punta di quello della [[piramide di Cheope]]) buona parte dei suo rivestimento originario, è situata nel punto più alto del pianoro ed è di poco posteriore alla Grande Piramide. 136,40 m, con lati di 210,5 m alla base, presenta un'inclinazione delle sue facce di 53° e 8' e il suo volume è calcolato intorno ai due milioni di metri cubi. L'interno è meno interessante di quello della piramide di Cheope ed è il risultato di due progetti diversi successivi. Gli ingressi sono due, entrambi sulla faccia nord, uno a 15 m dalla base e l'altro a livello del terreno. Questo conduce a una prima sala sepolcrale scavata nella roccia (10,42 x 3.14 m) e all'incontro con il corridoio superiore che da 11,53 m sopra il livello della base scende per 32 m con una pendenza di 25° e 55' fino a circa 3 m sotto il livello di base e si fa orizzontale portando alla sala sepolcrale (14,10 m per 4,95, alta 6,85) che è esattamente al centro della piramide. Scavata nella roccia, questa presenta rivestimenti soltanto nella volta e ospita un sarcofago reale in granito rosa, non decorato, trovato vuoto nel 1918 da Giovanni Belzoni, che, primo in epoca moderna, penetrò penetrò nell'interno della piramide (che era stata violata nel 1200). Quello che rende storicamente eccezionale la piramide di Chefren è il fatto che le strutture in cui era inserita sono sufficientemente conservate per offrire una valida documentazione sull'Egitto di questo periodo: essa infatti costituisce il primo esempio di insieme sepolcrale in cui è presente ogni elemento previsto dal "canone". Nel 1910 furono restituiti alla luce, ai piedi della piramide sul lato est, gli avanzi di un vasto tempio funerario, il tempio alto di Chefren, in cui sono riconoscibili le strutture essenziali distribuite in un settore accessibile ai fedeli un altro destinato esclusivamente al culto. Rettangolare, misura circa 110 m per 45  e il suo asse è orientato al centro della piramide: l'ingresso si trova est. Collegato a questo tempio, tramite la rampa processionale, è il tempio a valle di Chefren, l'esempio meglio conservato dell'architettura monumentale dell'antico Egitto. Esso fu scoperto nel 1852 da Mariette, che durante quegli scavi riportò alla luce anche la nota statua di Chefren, in diorite, oggi al Museo del Cairo. Gli scavi furono completati nel 1910 dalla spedizione Von Sieglin. Di pianta quadrata (circa 45 m per lato), presentava due entrate che portavano a un vestibolo e a una vasta sala ipostila costituita da un ambiente trasversale e uno longitudinale formanti una T rovesciata (i 16 pilastri monolitici in granito, gli architravi, il pavimento in calcare alabastrino e le pareti sono conservati); lungo le pareti erano probabilmente collocate 23 statue del sovrano. Il tempio era destinato alle cerimonie di purificazione e mummificazione della salma.
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[[Immagine:Piramidenchefrenspaccato2.jpg|right|thumb|280px|Spaccato della piramide: 1 ingresso superiore; 2 camera sepolcrale; 3 e 4 ingresso e camera sotterranea del primo progetto.]]
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==Galleria immagini==
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[[Immagine:Piramide 2.jpg|thumb|right|280px|Pianta del porto spaziale degli Anunnaki in Egitto-Palestina-Libano]]
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La '''Piramide di Chefren''' è la seconda per grandezza delle [[piramidi egizie]] della [[necropoli di Giza]]. Secondo l'archeologia accademica statale, fu costruita da [[Chefren]], IV [[faraone|sovrano]] della [[IV dinastia egizia|IV dinastia]] come [[cenotafio]], eretto dal sovrano stesso sulla [[Necropoli di Giza|piana]] di [[Giza]] durante l'[[Antico regno dell'Egitto|Antico Regno]] e denominato ''"Wr Kafre"'' ossia "Grande è Kafre". In ufologia si pensa invece che fu costruito dagli [[extraterrestre|alieni]] [[Anunnaki]] come riferimento di planata per l'atterraggio delle navi-cargo nel 10.500 a.C. e che forse poi Chefren la riutilizzò come sua tomba.
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== Caratteristiche esterne ==
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La piramide di Chefren è la seconda come grandezza dopo la famosa [[Piramide di Cheope|piramide]] del padre [[Cheope]]. Nella metà inferiore presenta grandi blocchi grezzi ed irregolari disposti con scarsa precisione, mentre verso la sommità questi appaiono disposti in maniera più uniforme. Nel corso dei millenni vari [[Terremoto|movimenti sismici]] hanno provocato degli spostamenti di alcuni millimetri delle pietre.
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La piramide appare più alta di quella di Cheope perché venne costruita su uno zoccolo di roccia alto circa 10 metri. La sua altezza apparirebbe ancora maggiore se non fosse priva di parte della cima e del [[pyramidion]].
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Ha la particolarità di essere l'unica piramide che conserva sulla sommità una parte della copertura in [[calcare]] bianco di [[Tura (Egitto)|Tura]] che originariamente ricopriva l'intera struttura. La base è rivestita di ''"pietra etiopica variegata"'' (così come la definisce [[Erodoto]]) ovvero [[granito]] rosso e grigio di [[Assuan]].
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Presenta due ingressi dovuti ad un cambiamento del progetto iniziale: uno a circa 11,54 metri di altezza, l'altro a livello del suolo, che è quello attualmente usato per le visite.
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== Caratteristiche interne ==
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Varcata la soglia si presenta una discenderia lunga circa 32 metri che conduce ad un corridoio orizzontale terminante in quella che l'archeologia accademica statale classifica come camera funeraria, rimasta incompiuta.
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Questa misura 14,15 metri per cinque, è unica, scavata nella pietra, con il soffitto a due spioventi formato da 17 coppie di travi in pietra calcarea e situata sotto il livello del cortile.
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L'unico arredo funerario ritrovato è il [[sarcofago]] di granito rosso seppellito "a fior di terra", completamente privo di iscrizioni e spezzato. Vicino vi erano delle ossa di bovino.
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Dalla camera, una galleria in salita porta a due appartamenti con un corridoio orizzontale collegato al primo e dovuto sicuramente ad un cambiamento di progetto in corso d'opera.
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Vi è inoltre una grande camera forse destinata a magazzino o (per l'archeologia ufficale) alla raccolta di offerte funebri, oppure come [[serdab]].
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== Storiografia ==
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Come tutte le piramidi, anche quella di Chefren era stata violata fin dall'antichità ed alcuni blocchi furono asportati e usati nella costruzione del tempio di [[Eliopolis|Eliopoli]] così come testimonia la firma di ''May'', figlio di ''Bakenamon'' vissuto al tempo di [[Ramesse II]] e del quale era capomastro. Trattasi di due iscrizioni esterne relative ad una ispezione effettuata insieme allo stesso sovrano relativamente all'asporto delle pietre o forse anche per un eventuale restauro.
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Venne aperta e chiusa numerose volte ma già dall'Era cristiana la piramide di Chefren fu poco considerata e quasi mai nominata persino dagli storici a vantaggio della vicina "sorella maggiore".
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All'interno si trova una scritta in arabo che nomina un certo Muhammad Ahmed cavatore e Osmann muratore in un tempo non definito.
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[[File:05 khafre belzoni.jpg|thumb|280px|right|Data della scoperta e firma di Belzoni]]
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Nel 1372 d.C. vi sono testimonianze scritte che la piramide era ancora aperta ma venne chiusa successivamente perdendo la memoria dell'ingresso.
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Nel 1548 Jean Chesneau scriveva che la piramide aveva ancora gran parte del pregiato rivestimento esterno, di cui oggi ne rimangono solo circa 45 metri a partire dalla cima, e che la piramide risultava impenetrabile.
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Nacque così la convinzione che la piramide fosse una struttura piena cioè senza camera funebre, convinzione confermata anche dall'infruttuosa ricerca di un'entrata da parte del navigatore ed esploratore genovese [[Giovanni Battista Caviglia|Caviglia]] nel 1817.
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Un anno dopo, l'esploratore padovano [[Giovanni Battista Belzoni]] notava il grande ammasso di pietre che ricopriva quasi tutta la facciata nord e, dopo averle rimosse, trovò prima un cunicolo impraticabile scavato dai ladri e dopo i tre grandi blocchi che costituivano l'ingresso principale della piramide.
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All'interno ed a futura memoria, Belzoni lasciò scritto con il nerofumo a caratteri cubitali e per quasi tutta la lunghezza della parete:"Scoperta da G. Belzoni. 2 marzo 1818".
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La piramide fu definitivamente esplorata da [[John Shea Perring]] nel 1837.
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==Le teorie di Zecharia Sitchin==
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Un traduttore dal [[lingua sumera|sumerico]], [[Zecharia Sitchin]], avrebbe individuato nella letteratura sumera dei riferimenti che farebbero risalire la [[Piramide di Cheope]] (come pure la [[sfinge di Giza]] e la piramide di Chefren) al 10.500 a.C. La piramide di "Cheope" (come pure quella di "Chefren") sarebbe  stata costruita con la funzione di riferimento di planata per l'atterraggio delle navi-cargo da alieni nostri progenitori, assieme alla [[Sfinge di Giza]]. Per il testo completo dei riferimenti sumerici vedi la voce [[necropoli di Giza]]. Da notare che nelle camere interne della piramide "di Chefren" (come in quella "di Cheope") non c'è traccia di geroglifici, che invece ricoprono ogni centimetro delle pareti interne alle tombe (mastabe e piramidi) e ai templi egizi. Per alcuni le due piramidi vennero costruite completamente da uomini su ordine degli alieni, per altre completamente dagli alieni. In effetti, esiste una terza ipotesi (oltre a quella della costruzione completamente aliena e a quella completamente umana) riguardo alla costruzione delle piramidi di Cheope e Chefren: cioè che questi cantieri (del 10.500 a.C. sicuramente) siano stati congiunti alieni-umani. Gli alieni avrebbero tagliato coi laser le pietre nelle cave, poi gli uomini li avrebbero trasportate al Nilo, messe su chiatte che hanno risalito il fiume e che hanno ormeggiato nel porto del cantiere, dalle chiatte li avrebbero scaricate a riva e portate presso le piramidi in costruzione e lì gli UFO anunnaki li avrebbero alzate con raggi traenti e collocate in posizione.
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Immagine:Giseh 16.jpg|<center>Lato nord della piramide
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Immagine:Giseh 19.jpg|<center>Rivestimento in calcare
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Immagine:07 khafre coffer.jpg|<center>Sarcofago in granito rosso
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Immagine:04 khafre passage.jpg|<center>Discenderia
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Immagine:06 khafre chamber.jpg|<center>Camera interna riutilizzata come funeraria
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Immagine:khephren-axono-chambre.jpg|<center>Rappresentazione prospettica camera funeraria
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Immagine:khephren-axono-texte.jpg|<center>Rappresentazione prospettica delle camere
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Immagine:Khephren-plan.jpg
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Immagine:Giza pyramid complex (map) svg.png|<center>Giza
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Immagine:Flag of the United Nations svg.png
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== Dati principali ==
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* Altezza totale iniziale 143,5 metri
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* Altezza odierna 136,4 metri
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* Base quadrata con lato 215,25 metri
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* Angolo basale 53°10'
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* Volume (arr.) 2.230.000&nbsp;m³
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== Voci correlate ==
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* [[Necropoli di Giza]]
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* [[Tempio funerario di Chefren]]
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* [[Tempio a valle di Chefren]]
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* [[Tempio funerario]]
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* [[Tempio a valle]]
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* [[Cassaforma]]
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* [[Teorema di Talete#Un po' di storia|Teorema di Talete]]
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== Bibliografia ==
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AA.VV. - ''Magnifiche piramidi e sfingi misteriose'' - Ed. De Agostini - ISBN 88-418-1427-6<br />
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Corinna Rossi - ''Piramidi'' - Ed. White Star<br />
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G. Agnese, M. Re - ''Antico Egitto'' - Ed. White Star - ISBN 88-7844-338-7<br />
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H. Bergmann, F. Rothe -''Il codice delle piramidi'' - Ed. Newton Compton - ISBN 88-541-0312-8
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==Collegamenti esterni==
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http://it.wikipedia.org/wiki/Piramide_di_Chefren
[[categoria:Paleoastronautica]]
[[categoria:Paleoastronautica]]
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[[categoria:Scienze]]
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[[Categoria:Osservatori passati]]
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[[Categoria:Fenomenologia]]

Versione attuale delle 16:22, 31 gen 2023

La sfinge in asse con la piramide di Chefren.
Spaccato della piramide: 1 ingresso superiore; 2 camera sepolcrale; 3 e 4 ingresso e camera sotterranea del primo progetto.
Pianta del porto spaziale degli Anunnaki in Egitto-Palestina-Libano

La Piramide di Chefren è la seconda per grandezza delle piramidi egizie della necropoli di Giza. Secondo l'archeologia accademica statale, fu costruita da Chefren, IV sovrano della IV dinastia come cenotafio, eretto dal sovrano stesso sulla piana di Giza durante l'Antico Regno e denominato "Wr Kafre" ossia "Grande è Kafre". In ufologia si pensa invece che fu costruito dagli alieni Anunnaki come riferimento di planata per l'atterraggio delle navi-cargo nel 10.500 a.C. e che forse poi Chefren la riutilizzò come sua tomba.

Indice

Caratteristiche esterne

La piramide di Chefren è la seconda come grandezza dopo la famosa piramide del padre Cheope. Nella metà inferiore presenta grandi blocchi grezzi ed irregolari disposti con scarsa precisione, mentre verso la sommità questi appaiono disposti in maniera più uniforme. Nel corso dei millenni vari movimenti sismici hanno provocato degli spostamenti di alcuni millimetri delle pietre.

La piramide appare più alta di quella di Cheope perché venne costruita su uno zoccolo di roccia alto circa 10 metri. La sua altezza apparirebbe ancora maggiore se non fosse priva di parte della cima e del pyramidion.

Ha la particolarità di essere l'unica piramide che conserva sulla sommità una parte della copertura in calcare bianco di Tura che originariamente ricopriva l'intera struttura. La base è rivestita di "pietra etiopica variegata" (così come la definisce Erodoto) ovvero granito rosso e grigio di Assuan.

Presenta due ingressi dovuti ad un cambiamento del progetto iniziale: uno a circa 11,54 metri di altezza, l'altro a livello del suolo, che è quello attualmente usato per le visite.

Caratteristiche interne

Varcata la soglia si presenta una discenderia lunga circa 32 metri che conduce ad un corridoio orizzontale terminante in quella che l'archeologia accademica statale classifica come camera funeraria, rimasta incompiuta.

Questa misura 14,15 metri per cinque, è unica, scavata nella pietra, con il soffitto a due spioventi formato da 17 coppie di travi in pietra calcarea e situata sotto il livello del cortile.

L'unico arredo funerario ritrovato è il sarcofago di granito rosso seppellito "a fior di terra", completamente privo di iscrizioni e spezzato. Vicino vi erano delle ossa di bovino.

Dalla camera, una galleria in salita porta a due appartamenti con un corridoio orizzontale collegato al primo e dovuto sicuramente ad un cambiamento di progetto in corso d'opera.

Vi è inoltre una grande camera forse destinata a magazzino o (per l'archeologia ufficale) alla raccolta di offerte funebri, oppure come serdab.

Storiografia

Come tutte le piramidi, anche quella di Chefren era stata violata fin dall'antichità ed alcuni blocchi furono asportati e usati nella costruzione del tempio di Eliopoli così come testimonia la firma di May, figlio di Bakenamon vissuto al tempo di Ramesse II e del quale era capomastro. Trattasi di due iscrizioni esterne relative ad una ispezione effettuata insieme allo stesso sovrano relativamente all'asporto delle pietre o forse anche per un eventuale restauro.

Venne aperta e chiusa numerose volte ma già dall'Era cristiana la piramide di Chefren fu poco considerata e quasi mai nominata persino dagli storici a vantaggio della vicina "sorella maggiore".

All'interno si trova una scritta in arabo che nomina un certo Muhammad Ahmed cavatore e Osmann muratore in un tempo non definito.

Data della scoperta e firma di Belzoni

Nel 1372 d.C. vi sono testimonianze scritte che la piramide era ancora aperta ma venne chiusa successivamente perdendo la memoria dell'ingresso.

Nel 1548 Jean Chesneau scriveva che la piramide aveva ancora gran parte del pregiato rivestimento esterno, di cui oggi ne rimangono solo circa 45 metri a partire dalla cima, e che la piramide risultava impenetrabile.

Nacque così la convinzione che la piramide fosse una struttura piena cioè senza camera funebre, convinzione confermata anche dall'infruttuosa ricerca di un'entrata da parte del navigatore ed esploratore genovese Caviglia nel 1817.

Un anno dopo, l'esploratore padovano Giovanni Battista Belzoni notava il grande ammasso di pietre che ricopriva quasi tutta la facciata nord e, dopo averle rimosse, trovò prima un cunicolo impraticabile scavato dai ladri e dopo i tre grandi blocchi che costituivano l'ingresso principale della piramide.

All'interno ed a futura memoria, Belzoni lasciò scritto con il nerofumo a caratteri cubitali e per quasi tutta la lunghezza della parete:"Scoperta da G. Belzoni. 2 marzo 1818".

La piramide fu definitivamente esplorata da John Shea Perring nel 1837.

Le teorie di Zecharia Sitchin

Un traduttore dal sumerico, Zecharia Sitchin, avrebbe individuato nella letteratura sumera dei riferimenti che farebbero risalire la Piramide di Cheope (come pure la sfinge di Giza e la piramide di Chefren) al 10.500 a.C. La piramide di "Cheope" (come pure quella di "Chefren") sarebbe stata costruita con la funzione di riferimento di planata per l'atterraggio delle navi-cargo da alieni nostri progenitori, assieme alla Sfinge di Giza. Per il testo completo dei riferimenti sumerici vedi la voce necropoli di Giza. Da notare che nelle camere interne della piramide "di Chefren" (come in quella "di Cheope") non c'è traccia di geroglifici, che invece ricoprono ogni centimetro delle pareti interne alle tombe (mastabe e piramidi) e ai templi egizi. Per alcuni le due piramidi vennero costruite completamente da uomini su ordine degli alieni, per altre completamente dagli alieni. In effetti, esiste una terza ipotesi (oltre a quella della costruzione completamente aliena e a quella completamente umana) riguardo alla costruzione delle piramidi di Cheope e Chefren: cioè che questi cantieri (del 10.500 a.C. sicuramente) siano stati congiunti alieni-umani. Gli alieni avrebbero tagliato coi laser le pietre nelle cave, poi gli uomini li avrebbero trasportate al Nilo, messe su chiatte che hanno risalito il fiume e che hanno ormeggiato nel porto del cantiere, dalle chiatte li avrebbero scaricate a riva e portate presso le piramidi in costruzione e lì gli UFO anunnaki li avrebbero alzate con raggi traenti e collocate in posizione.

Galleria immagini

Dati principali

Voci correlate

Bibliografia

AA.VV. - Magnifiche piramidi e sfingi misteriose - Ed. De Agostini - ISBN 88-418-1427-6
Corinna Rossi - Piramidi - Ed. White Star
G. Agnese, M. Re - Antico Egitto - Ed. White Star - ISBN 88-7844-338-7
H. Bergmann, F. Rothe -Il codice delle piramidi - Ed. Newton Compton - ISBN 88-541-0312-8

Collegamenti esterni

http://it.wikipedia.org/wiki/Piramide_di_Chefren

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